Un risotto al cavolfiore elegante e colorato, dal sapore rotondo che conquista alla prima cucchiaiata
E’ proprio vero che la cucina è ispirazione.
Non so quando e come sia nata questa ricetta; in genere preferisco ricette immediate, replicabili facilmente anche quando ho poco tempo, ma forse l’ avere maggiore tempo a disposizione e la voglia di colorare queste giornate cineree mi ha spinto a dedicare più tempo ai fornelli, a pensare agli abbinamenti e alla costruzione di un piatto.
Ovviamente non ho creato una pietanza sbalorditiva da Stella Michelin ma ne sono orgogliosa perché so di avere vinto uno dei miei problemi: la pigrizia.
Perché la cucina è quasi uno sport: la ricerca di materia prima con determinate caratteristiche, dedicarsi alle cotture separate, assemblare ogni elemento armoniosamente pensando anche al piatto da portata, che sappia esaltare la ricetta, richiede un impegno e una determinazione che spesso va sfumando, per quel che mi riguarda.
Un giorno ho avuto questa idea di cucinare un risotto sano, vivace e elegante e il risultato che volevo mi è venuto davanti in un lampo: un risotto al cavolfiore con tre cavolfiori diversi, bianco, viola e arancione, dal sapore rotondo e delicato.
Il risotto mi appassiona, è una scoperta recente rispetto alla pasta, ma può essere pensato in mille modi, seguendo le stagioni, e questo che vi propongo è perfetto per utilizzare un vegetale tipicamente invernale come il cavolfiore.
Mangiare seguendo la stagionalità permette di rispettare i cicli naturali, di trovare alimenti più sani e gustosi e anche di risparmiare.
Da allora ho iniziato a cercare i cavolfiori con maggiore concentrazione di colore, perché quelli del supermercato non mi appagavano, quindi ho girato per mercati, scoprendo anche tanti ortaggi invernali che non conoscevo e che la grande distribuzione non vende, ho fatto anche tante chiacchiere in fila con le signore, come non mi capitava da mesi.
Perché questo tempo, se ha qualcosa di buono, è il farci sentire la mancanza dell’umanità, quella buona e semplice a cui ci eravamo disabituati.
Per la mantecatura invece ho scelto il formaggio Toma piemontese, meglio ancora di Biella: è un formaggio a pasta morbida che trovate facilmente nei supermercati e l’ ho scelto per il suo sapore fresco e delicato che non copre assolutamente gli altri sapori ma li lascia emergere.
Io ho tanta voglia di cucinare per qualcuno da invitare a casa, ma sono felice di avere questo piccolo magazine dove avere tanti invitati virtuali.
Vi lascio la ricetta, e i miei auguri per il 2021.
Ricetta
Risotto ai tre cavolfiori per 2 persone
200 g di riso Carnaroli (va bene anche l’ Arborio)
1 cima di cavolfiore bianco da 500 g
1 cima di cavolfiore viola da 200 g
1 cima di cavolfiore arancione da 200 g
mezzo litro di acqua di cottura del cavofiore bianco (se preferite potete usare il brodo)
50 g di formaggio Toma piemontese per la mantecatura
Mezza cipolla ramata
una tazzina di vino bianco
ciuffetti di aneto
Olio evo , burro, sale e pepe q.b.
Iniziate preparando le creme di cavolfiore.
Lavate i cavolfiori, eliminate il gambo più duro e tagliateli a tocchetti. Ricordate di mettere da parte da parte alcuni fiori del cavolfiore viola e altrettanti di quello arancione.
Lessate separatamente i tre cavolfiori e, una volta cotti, saltateli in una padella con olio e aglio; quando si saranno insaporiti, riduceteli in crema con un minipimer e aggiustateli di sale.
Conservate l’ acqua di cottura del cavolfiore bianco e utilizzatela per bagnare il risotto.
Preparate il risotto facendo imbiondire mezza cipolla nel burro, aggiungete il riso e fatelo tostare per 2-3 minuti, aggiungete una tazzina di vino bianco e sfumate. Dopo aver sfumato il vino aggiungete sale e pepe e bagnate il risotto con l’ acqua di cottura del cavolfiore bianco. Pochi minuti prima della fine della cottura aggiungete la crema di cavolfiore bianco e amalgamate.
A fuoco spento aggiungete la toma a pezzetti e mantecate.
Servite il risotto nel piatto, preferibilmente nero, e decorate con tocchetti di crema di cavolfiore viola e arancione.
Per questa operazione potete usare un’ apposita bottiglietta con beccuccio, una sac ‘a poche o la punta di un cucchiaino.
I tocchi decorativi devono essere piccoli, anche imperfetti, tanto poi si coprono… però attenzione a non fare una macchia! 🙂
Dopo aver cosparso il risotto con tanti punti colorati qua e la, prendete i fiori di cavolfiore crudo che avete tenuto da parte e grattugiateli omogeneamente sul risotto, prima il viola e poi l’ arancione.
Se le avete, aggiungete qualche foglia di aneto dove c’ è qualche imperfezione e prima di servire, qualche goccia di olio evo.
Questo risotto risulterà vellutato e dal sapore avvolgente e se volete prendere qualcuno per la gola, sicuramente lo stupirete.
Io l’ ho accompagnato con un Pinot Grigio, voi scegliete quello che preferite ma direi di rimanere su un bianco, anche con le bollicine.
P.s.
Se vi sono avanzate le creme, potete utilizzarle per altre ricette il giorno dopo: se le unite, basterà aggiungere un po’ di brodo e parmigiano e avrete un’ ottima vellutata.
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