All’ Osteria di Medicina Alessio Battaglioli propone la sua visione della cucina della nonna in chiave contemporanea che in 5 anni ha fatto della cittadina bolognese una meta enogastronomica.
Istrionico, ecclettico e con una personalità così travolgente da permettersi di mettere la propria visione in quei piatti della tradizione emiliana che difficilmente ammettono variazioni sul tema.
Eppure è riuscito a farsi amare tanto dai gourmande dal palato raffinato quanto da chi è in cerca soprattutto del “posticino del cuore”, quello accogliente, informale e caratteristico.
Alessio Battaglioli e la sua Osteria di Medicina sono la vera novità nel panorama gastronomico bolognese che da qualche anno ha tenuto banco, dimostrando di avere sostanza e non essere solo una meteora nel mondo della critica enogastronomica.
Siamo a Medicina (Bo) cittadina della pianura che guarda già verso la Romagna, conosciuta dagli appassionati di antichità perché qui ogni mese si svolge uno dei mercatini dell’antiquariato più importanti d’ Europa e che è diventata meta enogastronomica da quando si è diffusa la voce che qui ci fosse una bella realtà da scoprire.
Ma chi è Alessio Battaglioli?
Un ragazzo energico ma anche un sognatore e un visionario che vede un flauto in una grattugia conica e che si diverte a inventare neologismi per raccontare i suoi piatti in un menù che, a leggerlo, è tutto da ridere.
La comunicativa di Alessio è sicuramente il suo punto forte nella vita e nel lavoro: lo guardi mentre fa una delle sue espressioni stralunate e lo senti subito familiare.
Dopo l’alberghiero e l’ esordio in cucina a Bologna, nel Diana degli anni d’ oro, come tutti i sognatori in erba lascia casa alla volta del lago di Como a Villa d’ Este, meravigliosa residenza patrizia dl 1500 dove vive l’ ospitalità di lusso e poi trascorre alcuni anni sulle grandi navi da crociera, terminando così la gavetta formativa.
Nel 2017 decide che i tempi sono maturi per dare davvero corpo ai propri sogni e rileva la storica Osteria di Medicina: una scelta, quella della provincia bolognese, che per Alessio vuol dire “mantenere in vita una realtà storica della comunità in cui vivo”.
L’ Osteria di Medicina è un luogo molto carino: situata in una stradina affluente del corso principale è un’ ampio locale con una quarantina di coperti e piena di oggetti che ispirano familiarità, che sia il poster di Clint Eastwood ritratto in un western o quello che riporta il vocabolario bolognese, passando per la lunga serie di fotografie d’ epoca che ritraggono gli abitanti di Medicina da bambini.
E poi il cibo, ovviamente, il vero motivo per cui si giunge qui.
La carta è fatta di interpretazioni e provocazioni, come il Friggionato di friggione, che alla tradizionale ricetta di cipolle in padella con ristretto di pomodoro aggiunge Prosciutto di Langhirano caramellato e pepe.
Ma che importa? E’ buonissimo, potrei dire “illegale” come si usa nel gergo attuale.
Ecco, mentre ero a tavola all’ Osteria di Medicina riflettevo proprio su questo: vanno benissimo le tavole dove è servita la tradizione quasi come un cerimoniale, ma se tutti ripetessero in loop la stessa ricetta allora non avremmo più nulla da dire, sarebbe tutto già scritto e noi avventori non coglieremmo la bellezza e la bontà nelle sfumature dei sapori.
Se è vero –come leggiamo ovunque da anni- che bisogna onorare la cucina della nonna allora Alessio Battaglioli ha eseguito perfettamente il compito e la sua nonna Iole ritorna più volte tra le righe del menù come musa ispiratrice.
Il risultato è una cucina sì tradizionale, ma che si muove fra le povincie di Bologna e Ferrara mutuando qua e là elementi diversi per comporre pietanze che pur tradizionali diventano uniche.
Della nonna Iole è l’idea di fare le tagliatelle verdi all’ ortica e condirle con una generosa mestolata di ragù cotto per ben 7 ore: un piatto che è diventato l’icona di tutta l’ osteria con il suo nido generoso su cui si poggia una succulenta porzione di ragù carnoso: una tale abbondanza che da solo basterebbe per fare pasto, per questo è disponibile anche in una porzione small da 70 grammi.
Un’altra apprezzatissima variazione sul tema è la lasagna, che nella versione di Alessio sostituisce la tradizionale sfoglia emiliana con le crepes che assorbono perfettamente il ragù e conferiscono quella fragranza in superficie che tanto ci piace.
Ma fare come la nonna non vuol dire essere indietro nel tempo, anzi: questa cucina si avvale di materie prime di altissima qualità e dell’ innovazione delle cotture.
Il senso della ricerca di Alessio per la materia prima si esprime bene in uno dei secondi “Lo Stegosauro… Per gli amici Agnellosauro“: stinco di Agnello Norvegese 500gr circa, cotto lentamente con la tecnica del Confit, accompagnato da una salsa di rapa rossa, carote, cipolle rosse, peperoni, finocchio e una punta di zenzero.
Questo agnello vive libero nei fiordi Norvegesi una delle zone al mondo più incontaminate: in inverno scende a valle per brucare l’erba salmastra in riva alle scogliere del mare del Nord ed in primavera risale la montagna per cibarsi di teneri germogli delle verdi vallate: il risultato è una carne tenerissima saporita e “sana”.
All’ Osteria di Medicina ho trovato anche alcune delle proposte vegetariane più golose, come la “Mitica Paparuccia dell’ Osteria”: uno sformatino di polenta macinata a pietra, mantecata alla crema tosta di fagioli Borlotti, fonduta di formaggio erborinato Blue di Bufala e una cipolla crispy crock.
I dolci hanno chiuso un pranzo entusiasmante: insieme ai compagni di desco ne abbiamo provati alcuni, tutti ottimi e in linea con la visione stuzzicante di Alessio, come lo “Zavaglio”, ovvero uno Zabaione montato al Marsala Dop riserva, con le scaglie di mandorle di Noto brinate.
Infine, la chiusa scegliendo fra l’ ampia selezione di liquori che Alessio ama scovare in giro anche fra piccole realtà italiane o straniere.
Il mio consiglio personale?
Ve ne lascio due: il primo è di visitare Medicina durante le giornate del mercato antiquario (ogni prima domenica del mese) per poi rifocillarvi in Osteria; il secondo è di non perdervi la cena evento del 1 marzo 2023 a Bologna, quando Alessio sarà lo special guest che insieme al team Da Zero mixerà tipicità emiliane e accellenze cilentane sfornando pizze da visibilio.
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