Si chiama Essenziale Bistrot e nel suo nome annuncia già quello che è il cuore del progetto: “essenziale” è soprattutto una filosofia che arriva diretta, con cura ma senza fronzoli inutili perchè la ristorazione post pandemia ha sì bisogno dell’ attenzione verso l’ ospite ma anche di concretezza.
Mi è piaciuto conoscere questo locale che ha aperto da pochissime settimane, appena lo scorso 15 ottobre: un luogo accogliente, ben organizzato, una cucina che guarda ai grandi classici e alle materie prime nostrane per proporre un menù che con 15 portate soddisfa carnivori, vegetariani e amanti della cucina di mare.
Autori del format sono Lorenzo Di Leo e Giulia Calderoni: prima colleghi di lavoro, poi compagni di vita e oggi partner professionali, questi due giovani cuochi dopo lunghe esperienze all’ estero frequentando cucine molto diverse tra loro sono tornati in Italia con le idee chiare e voglia di stabilità.
La location è la Ravenna che guarda verso il mare, fuori dal centro, in un contesto che ricorda molto lo stile dei ristoranti newyorkesi: il ristorante si trova al primo piano di un edificio a pochi passi dal palazzetto dello sport, una zona comoda anche a chi viene e da fuori e, ca va sans dire, senza i problemi di parcheggio che si riscontano ormai in tutti i centri cittadini.
Lorenzo e Giulia hanno pensato a un posto accogliente, caratterizzato da un’ ospitalità sorridente e poco formale che vuole soprattutto coccolare gli ospiti. Ci hanno messo un anno per costruire il loro sogno italiano; un anno costellato di incertezze ma che non ha scalfito il loro grande desiderio di formare il loro nido in Italia e sembano molto soddisfatti.
I coperti, circa 25, sono disposti in una sala ampia e una vetrata rivela l’ accesso ad un giardino d’ inverno delizioso, riservato all’ aperitivo o al pre-cena: il locale infatti propone anche un’ ottima selezione di cocktails e tapas che anticipano l’ attenzione della cucina nel cercare ricette un pò dimenticate, come la Piramide ripiena di Bél e còt, un piatto tradizionale di Russi, paesino d’ origine della cuoca nel ravennate, fatto con la parte muscolosa delmaiale e con la sua cotica e che ricorda il cotechino.
Assaggi che intrigano le papille gustative, tanto che è difficile desistere dalla tentazione di conoscere l’ intero menù.
Il menù di Essenziale Bistrot
Allora ecco un pò di piatti di Essenziale Bistrot
L’ amuse bouche è un giochino divertente: nel piatto sembrano esserci tre dolcini, ma in realtà si tratta di un macaron salato con cialda di grano saraceno e mousse di porchetta e pera cotta; un bignè con crema di zucca e una finta crostatina con crema al lemongrass e oliva croccante. Mi piace questo modo di incuriosire e di far divertire il tavolo rompendo gli schemi e portando ilarità fra gli ospiti.
Salsiccia di Bra, bagnacauda, crostini di pane e cavolfiore croccante è la prima bella sorpresa del menù di terra che ho scelto: trovare la salsiccia di Bra, che si mangia cruda, al posto di un’ anonima tartare è stato un ottimo biglietto da visita.
“Passeggiata nel bosco“: miniburger di cervo con mirtilli, trevigiano, noci e balsamico su crema di grana e vela di polenta. Molto buono.
“Crazy Duck“: pappardelle al cacao fatte da noi con ragù di anatra, agrumi e salvia, chips di banana. Ottimo l’ abbinamento del cacao con la carne; un piatto confortevole che non manca di un tocco di brio grazie alle chips di banana che riportano alle esperienze internazionali degli chef
Chiude il menù di terra il “Cortile della nonna“: cubo di pollo alla diavola con insalata liquida e patate al sale. Una preparazione che restituisce dignità ad un classico italiano buonissimo ma che troppo spesso viene escluso dai menù. Questa versione è da leccare i baffi, la carne è tenerissima.
Per i piatti di mare va sicuramente citato “Meh, u pulp“: polpo rosticciato, crema di melanzana bruciata, datterini colorati alla vaniglia, spuma di stracciatella.
Una nota di merito va anche alle proposte vegetariane: tutte emanavano un profumo gradevolissimo. Fra tutti, ho scelto “Profumo di Grecia“: feta, peperoni arrostiti, biscotto salato al saraceno, datteri, noci, miele alla lavanda.
Si termina con un tris dei dessert in carta: Budino allo squacquerone con uva speziata e glassa al balsamico; Torta di carote su crema al limoncello; Cerchio ai cioccolati con meringa alla barbabietola rossa.
A chi consiglierei Essenziale Bistrot? A chi ama la cucina italiana solida, attenta alle cotture e alla riconoscibilità degli ingredienti. Anche la carta dei vini, piccola ma ben fornita, si muove soprattutto sul territorio italiano.
Un suggerimento finale: dopo cena, concedetevi una bella passeggiata sulla darsena di Ravenna e chiuderete la serata in bellezza.
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