Cilento. La buona pizza al Vinarte di Agropoli

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Amo la pizza da sempre e l’evoluzione degli ultimi anni che l’ha vista diventare protagonista in tante declinazioni (napoletana, in teglia, croccante, al tegamino, alla pala) mi ha entusiasmata tanto che ormai non smetto di scovare nuovi indirizzi preziosi in giro per l’Italia.

Questa volta un bel posticino l’ho trovato ad Agropoli (Sa) sulla Costa del Cilento, per cui è facile che possiate trovarvi a passare di qui, soprattutto in estate, perché in questa zona ci sono spiagge e calette davvero incantevoli.

Siamo al Vinarte, un grande locale le cui vetrate affacciano sul Lungomare San Marco che in estate e nei week end di primavera è il centro della movida cittadina.

Vinarte è stato fra i primi locali di Agropoli ad avere una visione diversa, cercando di uscire dallo stereotipo del locale stagionale di qualità sufficiente che nelle località turistiche ha spopolato per anni.

Non è facile investire da queste parti: il flusso di avventori cambia radicalmente in base alle stagioni ma creare una continuità di servizio è il punto di partenza per un ristorante che vuole rientrare fra gli indirizzi utili salvati nella rubrica dei gourmandes.

Oggi a gestire il locale c’ è il pizzaiolo-manager Elio Santosuosso, 31 anni, che insieme ai soci Alessandro Catuogno, Carmine Spinelli e Mario Carpinelli ha alzato l’asticella della qualità.

Vinarte
Elio Santosuosso e lo staff

A Santosuosso va senza dubbio il merito di aver portato un nuovo modo di fare pizza, frutto di anni di studio e di lavoro in alcune delle migliori pizzerie capitoline, riconosciute a livello nazionale.

“Ho iniziato a lavorare in pizzeria a 16 anni nel locale di famiglia. A 18 anni mi sono trasferito a Roma per studiare regia cinematografica e per pagarmi gli studi trovai lavoro presso la pizzeria “I Lazzaroni” che all’epoca era gestita da Giancarlo Casa, con cui partecipavo anche a tante kermesse dedicate al mondo del cibo. Mi trovavo molto bene e Giancarlo nel 2015 mi spronò a partecipare a “Emergente Pizza Chef”, che vinsi. Da allora decisi di dedicarmi totalmente al settore della ristorazione e dopo l’ esperienza con Giancarlo Casa a “La Gatta Mangiona” colsi l’ importante opportunità di affiancare lo chef Luciano Monosilio nel suo ristorante di Roma. Poi quattro anni fa ho accettato la sfida di proporre ad Agropoli la mia idea di pizza e di alzare l’offerta: io mi occupo dei lievitati abbiamo una carta dei vini con circa 300 etichette nazionali di qualità”.

Elio, per gli amanti dei tecnicismi, diciamo qualcosa sull’ impasto?

“Per mio impasto utilizzo un blend di farine 0 del Molino Casillo; faccio uso di un prefermento “biga” che matura per 16 ore a 18 gradi; successivamente si rigenera e inizia la lievitazione che non supera le 8 ore, di cui un’ ora in massa e le altre sette in palline. Ogni pallina pesa circa 270 grammi e dopo la stesura viene cotta in forno elettrico un minuto e mezzo a 450°”.

La pizza di Vinarte la si può  definire contemporanea, fatta di una lievitazione attenta, con il cornicione più pronunciato, il cosiddetto “canotto” che raccoglie farciture selezionate e ben presentate. Il plus sono gli ingredienti locali come le cilentanissime Alici di menaica oppure gli ottimi formaggi di Casa Madaio.

Le pizze in carta sono una ventina (6,50-12€) che variano dalla classica Margherita alla variazione della stessa, la “Nobile”, con pomodoro pachino scottato, mozzarella di bufala, parmigiano reggiano 24 mesi, Basilico, pepe e olio EVO.

Difficile consigliarne qualcuna in particolare perché a leggerle sono tutte molto golose; ecco quelle che abbiamo scelto noi:

5 PECORE SU UNA PIZZA: fonduta di pecorino, blu di pecora, primo sale, Pecorino Moliterno, cialda di pecorino, misticanza di campo, marmellata di mele. Una bella armonia di sapori che non predominano sull’ altro, la misticanza rinfresca la bocca dalla parte grassa e la croccanteza della cialda oltre che un bel decoro rompe la cremosità dei formaggi. Mi è piaciuta molto non solo per il sapore ma anche perché è una pizza pensata come un piatto.

Vinarte
5 pecore su una pizza

GRICIA A MODO NOSTRO: crema di pecorino, fior di latte, pecorino romano dop, guanciale croccante, pepe e composta di cipolle. Una buona dose di sapidità ben domata e la composta imprime una nota piccante che ci sta proprio bene.

Tornerei volentieri per assaggiare UNA PEPERONATA A ROMA -provola, peperoni arrostiti, olive taggiasche, fiori di capperi, filetti di tonno, cipolla spadellata, pane panko,Mayo alle alici-  che promette bene, oppure una delle pizze in doppia cottura, cioè fritte e poi ripassate al forno come la MARGHERITA VINARTE con stracotto di pomodoro datterino, bufala,  basilico olio evo, parmigiano reggiano 24 mesi.

Vinarte
Gricia a modo nostro

Per scelta non ci sono i primi ma una bella selezione di hamburger, anche di pesce, i cui bun vengono preparati in sede.

Vinarte non è l’ unico locale gestito da Elio Santosuosso e soci: nella bellissima piazzetta del borgo antico di Agropoli a strapiombo sul mare qualche mese fa hanno aperto anche l’ Antica Salumeria del Borgo, dove servono pizze bianche e focacce  accompagnate da taglieri, vini e cocktail: se cercate un posto dove fare un bellissimo aperitivo al tramonto la dritta ve l’ ho data e a quel punto avrete fatto anche una bella passeggiata dal lungomare al borgo medievale attraversando la bella Agropoli, che merita una visita.

Antica Salumeria, foto da Facebook

Per trovare altri indirizzi utili per una buona pizza in Italia, puoi visitare questa sezione del blog!

Vinarte

Via S. Marco, 96 Agropoli -SA-

https://www.vinarteagropoli.it/wp-content/uploads/2023/04/MENU-DIGITALE-nuovo.pdf

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