La trattoria Lo Stuzzichino della famiglia De Gregorio da anni è annoverata fra le migliori trattorie italiane: siamo a Sant’ Agata Sui due Golfi, frazione di Massa Lubrense (Na), ed è davvero complicato dire se siamo al mare o in montagna: la zona è la Penisola Sorrentina ma siamo a 390 metri sul livello del mare.
Si arriva fin qui certamente per mangiare bene ma soprattutto per scoprire un territorio eccezionale: l’esperienza, infatti, inizia proprio percorrendo la strada statale che da Sorrento porta a S. Agata: dal tragitto che pian piano si inerpica verso il cocuzzolo della montagna da un lato vedi lo splendido mare del Golfo di Napoli e Capri sembra a portata di due bracciate in mare; dall’ altra scopri un territorio montanaro fatto di tante frazioni dove convivono le bellissime ville divenute residenze di lusso per turisti e case di campagna che aspettano da un po’ di essere terminate.
Le aziende agricole qui sono fiorenti: eccellenze della terra, vino e formaggi pregiati non potevano che favorire l’impulso di una ristorazione riconosciuta a livello planetario.
In questa area, infatti, si concentra il numero più elevato di ristoranti italiani con la Stella Michelin e, non a caso, appena si entra nel centro storico di S. Agata, lo sguardo si posa subito sulla bellissima struttura che ospita il Don Alfonso 1890, praticamente un manifesto della cucina italiana nel mondo.
Prima ancora che la celebre guida francese scoprisse la qualità di questi luoghi, la Penisola Sorrentina era già una meta di viaggio ambita: locande e osterie sono sempre state una fonte importante per l’ economia locale fin dal tempo del Grand Tour.
La famiglia De Gregorio
Nel 1989 Paolo e Filomena De Gregorio, che avevano sempre lavorato nei ristoranti e hotel della zona, decidono di aprire una rosticceria a conduzione familiare, supportati dai figli Mimmo e Giuseppe. Il nome scelto, Lo Stuzzichino, suggeriva proprio l’ idea di una sosta veloce “spuzzuliando” cose sfiziose, come si dice da queste parti.
La crescita è veloce, la rosticceria diventa in pochi anni un vero ristorante e fin dal 2006 Lo Stuzzichino entra a far parte nella Guida Slow Food delle migliori osterie d’ Italia.
Il tempo ha favorito l’evoluzione di questi indirizzi storici ma non ne ha cambiato l’identità e, anche se oggi la trattoria Lo Stuzzichino si è rifatta il look, il modus operandi è rimasto quello familiare e informale.
La trattoria si trova nel cuore del piccolo centro storico di Sant’Agata e sembra una baita di montagna; a ricordaci che alcune delle spiagge più belle del mondo distano solo 15 minuti di auto, sono le peculiari maioliche verde acqua che incorniciano la sala del ristorante.
Nella cucina a vista mamma Filomena e papà Paolo sono ancora operosi e mentre lui salta le paste lei, sempre sorridente, sta al pass controllando che il servizio rispetti le comande e dà il ritmo ai camerieri.
Il regista della sala è il figlio Mimmo, che con il tempo è diventato il volto di questa trattoria: la sua è l’ antica arte dell’ accoglienza familiare vestita di nuovo, fatta sì di senso pratico ma anche di profonda conoscenza del territorio e capacità di tradurlo e consigliarlo agli avventori.
Mimmo ha sicuramente una personalità travolgente che influisce positivamente sul personale: qui non si va in crisi per un piccolo cambio di programma e, se arriva una nutrita comitiva che non aveva prenotato, con pochi e veloci gesti si cambia assetto e in pochi minuti possono sedersi tutti: proprio come si faceva nelle case di una volta, qualche posto in più a tavola “ci esce sempre”.
Cosa si mangia alla Trattoria Lo Stuzzichino
C’ è una carta delle pietanze, ma i piatti si vendono soprattutto con il lavoro dei camerieri, abili e preparati nel consigliare gli ospiti.
La cucina è schietta, verace, sempre fedele all’origine ma sicuramente matura.
Tra le paste ci sono i piatti più rappresentativi della cucina locale: gnocchi alla sorrentina, scialatielli, pasta e patate, linguine alle vongole, spaghetti al Pomodoro del Piennolo.
Noi abbiamo optato per i ravioli di ricotta, una specialità di queste zone, dove si produce ottima ricotta vaccina sui Monti Lattari.
Li abbiamo provati nelle due versioni disponibili in carta: Ravioli alla sorrentina con salsa di Antichi pomodori di Napoli e Ravioli al profumo di limone massese con vongole veraci.
Entrambi sono stati di grande soddisfazione: piatti con pochi ingredienti e dai sapori nitidi.
Con i secondi invece si punta soprattutto sulla materia prima di qualità e sulla tecnica di cottura: pescato del giorno del Golfo di Napoli, gamberetti di nassa di Crapolla, pollo ruspante, Agnello di Laticauda.
Le nostre scelte sono state: Involtini di Pesce Bandiera con provola affumicata e il Trancio di ricciola alla brace.
La famiglia De Gregorio ha colto l’ occasione del vegetale molto prima che diventasse un trend; da anni Mimmo si prende cura dell’ Orto Ghezi, la sua creatura, dove coltiva melanzane, pomodorini di vario tipo e colore, fiori di zucca e zucchine, che finiscono in padella per comporre squisiti piatti vegetariani, oppure in vetro, per portarsi a casa un po’ di Penisola Sorrentina.
I dolci, che inneggiano alla grande tradizione della pasticceria sorrentina, sono stati un’ ottima chiusura: Babà al rum con crema e amarene appassite dei Colli di San Pietro e la Delizia al limone di Sorrento.
Anche la Carta dei vini è molto interessante: oltre a tante preziose etichette della Costiera Amalfitana e Sorrentina è possibile fare un bel viaggio in Italia mentre per l’ estero si può attingere dagli USA, Slovenia, Armenia, Francia (tanta Borgogna), Germania.
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