Napoli. “La mela stregata” incanta con un dolce esclusivo e piatti di mare

Bozza automatica 16
Bologna. L’eleganza dello chef Gianluca Renzi ai Portici Hotel
17 Settembre 2020
Bologna. Il Covid non ferma le aperture legate al mondo del cibo
Bologna. Il Covid non ferma le aperture legate al mondo del cibo
28 Settembre 2020

Dopo anni trascorsi in provincia, “La Mela Stregata” e le sue specialità dallo scorso 23 luglio sono arrivate a Napoli, nel cuore della “food station” cittadina, Riviera Chiaia, fra le migliori pizzerie e ristoranti stellati, e soprattutto ad un passo (una ventina di passi, per essere pignoli) dal Lungomare Caracciolo.

Interno sala a "La mela stegata", Napoli. Imamgine sottoposta a copyright
Sala

La Mela Stregata è la trattoria di mare di Santa Di Mauro e di suo marito Antonio D’Ausilio, in cui i piatti d’ autore si rifanno a due grandi tradizioni napoletane legate al pesce: la zuppa di cozze e il baccalà. Santa e Antonio lavorano nella ristorazione da ormai 15 anni partendo dalla provincia di Caserta, a Lusciano, dove ancora rimane il primo ristorante con il medesimo nome; un’ avventura iniziata con voglia di mettersi in gioco e con un pizzico di incoscienza, salvo poi appassionarsi a questo mestiere, come ci ha raccontato Antonio: “Non tutti sanno quanto è dura gestire un ristorante, lo capisci solo quando ti ci trovi dentro”. Santa, invece, vede nel progetto ristorativo l’ opportunità per dare respiro all’ antica passione per i dolci e decide di mettersi in gioco frequentando corsi di pasticceria, fino a dedicarsi completamente a questa passione, tanto che il locale viene spesso identificato con lei, che ha creato il dolcda cui prende il nome.

Da sinistra: lo chef Salvatore Sacco, i titolari Antonio D’ Ausilio e Santa Di Mauro, il maitre Matteo Jan Chciuk

Quando ho saputo che un nuovo ristorante a Napoli puntava molto su un dolce, ho pensato che potesse essere una sfida difficile: fra i simboli partenopei ci sono proprio i dolci, in primis sfogliatella –riccia o frolla- e il babà, da decenni assorbiti nell’ Olimpo della grande pasticceria italiana di tradizione. Dopo averla assaggiata, posso affermare che la mela stregata è un dolce che piacerà ai napoletani, non solo perché porta in sé un senso di sapore antico che stuzzica la memoria del palato e lo proietta in qualcosa di già vissuto, ma soprattutto perchè è un dolce che pur essendo elaborato riesce a rimanere semplice, gradevolmente aromatico e in linea con la pasticceria napoletana.

Il dolce mela stregata dell' omonimo ristorante di Napoli
La mela stregata

La procedura, registrata, è tutelata soprattutto da Santa, che non ne svela nessun dettaglio, ma possiamo descriverla così: una sfoglia croccante, messa a punto dopo anni di esperimenti, racchiude un cuore morbido di crema pasticciera che avvolge la tenera mela annurca Igp cotta al forno; a rendere il sapore ancora più rotondo, una colata di crema mou e le amarene. “In poco tempo la mela stregata è diventata il simbolo del nostro ristorante e addirittura la proponiamo da asporto perché tanti clienti affezionati ce la ordinano per le giornate speciali in famiglia. Ad oggi preparo circa 300 mele stregate a settimane e la cosa mi rende molto felice perché sono molto affezionata a questo dolce: l’ ho pensato ispirandomi alla mela cotta che mi preparava mia nonna, con cui avevo un legame speciale. Ci ho messo anni per raggiungere il risultato che mi dà soddisfazione e ne sono un po’ gelosa, tanto che nessuno conosce i dettagli della ricetta, neanche mio marito” ci ha spiegato la chef. Santa è una donna timida, dal sorriso e i modi molto dolci, perfettamente in linea con il suo ruolo; Antonio, invece, è la mente dei due ristoranti e si divide fra ordini, ricerca dei prodotti migliori e gestione del personale.

Spaghetti con panatura a romatica

Oggi Antonio e Santa, dopo aver fidelizzato la clientela fra Caserta e Napoli, giocano la carta della città e hanno pensato ad un locale accogliente e intimo che può ospitare circa 30 persone mantenendo il giusto distanziamento che i tempi impongono. L’ atmosfera è quella di una trattoria moderna dalle linee pulite ed essenziali: pareti blu cobalto opaco in pendant con le sedie, lampade da parete estensibili che diffondono una luce calda e complementi in grigio tenue; nell’ avventura napoletana i titolari sono affiancati dallo chef Salvatore Sacco e dal direttore di sala  Mateusz “Matteo” Jan Chciuk  che lavorano in sinergia per garantire un’ esperienza appagante attraverso il servizio e la proposta. Proprio la proposta gastronomica è l’ altro asso nella manica di questo nuovo indirizzo per gastro-appassionati. La carta, realizzata con tutti alimenti “made in Campania” è incentrata su due grandi classici: la zuppa di cozze e il baccalà.

Zuppa di cozze

La zuppa di cozze conquista al primo sguardo per l’ abbondanza degli ingredienti e il loro profumo che trapela freschezza: cozze flegree o napoletane, pomodori tondini “Gustarosso”, mazzancolle o scampi freschi secondo disponibilità sul mercato, polpo fresco, olio extravergine Fattoria L’Uliveto, crostini di pane preparati dagli chef, peperoncino. Nel periodo invernale, quando il tempo delle cozze sarà terminato, sarà proposta una zuppa di pesce che si baserà su la freschezza della materia prima e la disponibilità del mercato.

Paccheri di Gragnano con vongole veraci

Il baccalà invece è declinato in varie preparazioni che vanno dallo “Spaghetto con baccalà e panura saporita” al baccalà fritto su crema di friarielli, passando per il timballo di riso con il baccalà, “Pasta rimista con baccalà e ceci” e la “Millefoglie di baccalà e zucchine con Provolone del Monaco”. Imperdibile sono gli antipasti: “Carpaccio di baccalà agli agrumi e pepe rosa con chips di mela annurca”; “Mantecato di baccalà con scarola liquida e crostone di pane cafone”; “Tre B: Baccalà, barbabietola e bacon croccante”. Per chi volesse variare il pasto ci sono altre proposte di gusto come i “Paccheri di Gragnano con vongole veraci e crudo di Gambero rosso” oppure il “Polpo alla Gallega” o ancora il calamaro imbottito.

Tris di antipasti al baccalà

Vi abbiamo raccontato questo nuovo indirizzo, un riferimento per chi cerca un ambiente intimo e accogliente: ora aspettiamo che la “Mela stregata” si faccia conoscere e apprezzare con l’ incanto di una cucina di mare tradizionale e intramontabile.

Manuela Di Luccio

La Mela Stregata

via Arcoleo, 21 –Napoli-

Telefono: 327 539 4345

www.facebook.com/lamelastregatanapoli

Condividi su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *