L’Agriturismo Mastrosasso, sulle colline intorno a Bologna, è il luogo della fuga dalla città. Siamo a Savigno (Bo), frazione del Comune sparso di Valsamoggia, sui Colli Bolognesi Orientali, territorio fortunato per la qualità dei suoi prodotti tipici, che sono Parmigiano e ricotta di montagna, eccellenze della norcineria come Franceschini, castagne, funghi e Tartufo. Non da ultimo, questa è anche la Terra del Pignoletto, vitigno autoctono dai cui l’omonimo vino che negli anni, grazie all’arte dei vignaioli, ha assunto sfumature molteplici: fermo, frizzante o spumante. Un bel posto insomma, se poi aggiungiamo che il paese è delizioso e tenuto molto bene: la piazzetta, la bella Torre dell’orologio, i portici bassi, le botteghe.
Che da queste parti si mangi bene è cosa risaputa, soprattutto dai bolognesi e dai modenesi che da anni frequentano la vallata anche per luoghi storici come il ristorante stellato “Amerigo”, per la Scuola di Pane o l’altra bottega storica, quella del macellaio. La presenza del Tartufo Bianco ha generato un turismo enogastronomico di rilievo, forte anche della presenza della sagra, Tartofla, appena conclusa, che ha portato alla presenza di circa 7 mila persone.
L’ Agriturismo Mastrosasso in poco tempo è riuscito a inserirsi nella rosa dei migliori indirizzi in zona e la sua storia, che parte proprio dal nome, ce la racconta il titolare, Alessandro Bartolini, che al suo paese è molto legato.
“Mastrosasso vuol dire maestro della lavorazione della pietra. Mio padre lo era e lo ha insegnato a me, che per anni sono stato un mastrosasso. Nel 1992 io e mia moglie abbiamo comprato questo podere innanzitutto per viverci e ho costruito casa mia, ovviamente in pietra. Con il tempo, visto che frequentavo spesso la Tenuta Bonzara per lavoro, mi sono appassionato al mondo del vino e negli anni ’90 ho impiantato i primi vigneti. Oggi abbiamo 3 ettari di vigneti”.
Il vino quindi è stato il punto di partenza, poi, nel 2017 si è fatto il salto in avanti con l’apertura del ristorante.
Il grande e bellissimo casale in pietra a vista, che si inserisce perfettamente nel panorama bucolico di Savigno, testimonia che Bartolini è sicuramente un Mastrosasso che pietra su pietra ha realizzato una delle mete preferite dei week end dei bolognesi: la struttura incorniciata dai vigneti è perfetta in estate; allo stesso modo il tempo del foliage invita a domeniche d’autunno trascorse nella sala interna del ristorante, dove si è subito riscaldati dal grande braciere all’ingresso del locale.
Qui si troverà una tradizione bolognese con sfumature diverse rispetto alla città: la cucina di Mastrosasso è tutta incentrata sulla tradizione di campagna e sul classico pranzo della domenica dei contadini, che dopo una settimana di magra nel giorno di festa mettevano in tavola ogni ben di Dio dalle paste fresche alla carne alla brace. A guidare i fuochi è lo chef Luca Fava.
Cosa consigliare? Sicuramente Tosone fritto e friggione (12€) per chi non conoscesse questo formaggio proveniente dalla lavorazione del Parmigiano che in questa versione diventa una crocchetta di filante.
Molto consigliato anche il Tortino di patate con crema di parmigiano e funghi porcini (13€) o la sua alternativa con il Tartufo Bianco (25€). Se si è fortunati a trovare ancora il pregiato fungo ipogeo allora si potranno arricchire i piatti classici come Tortelloni di ricotta al Tartufo Bianco (30€) oppure rimanere sulle classiche tagliatelle al ragù o passatelli in brodo di gallina.
I secondi sono protagonisti con le carni, prima fra tutte la griglia alla brace con costine, salsiccia e manzo (19€) o anche una Cotoletta alla bolognese (17€) o una cotoletta Petroniana con Parmigiano fuso e tartufo.
La sala, che contiene circa 70 coperti, è diretta da Lorena Leonelli, moglie di Alessandro, che si muove abilmente fra le mille richieste degli ospiti della domenica che puntualmente fanno registrare il sold-out.
L’Agriturismo Mastrosasso è proprio quel luogo ideale delle tavolate, del tempo lento, dell’attardarsi ai tavoli esterni quando il tempo lo permette e godersi semplicemente l’aria buona e un paesaggio mite.
Ma anche la semplicità richiede la sua cura, che è evidente nella scelta di essere costanti e continuare a migliorare anche dopo aver conquistato la fama di buon indirizzo.
Ma mentre pensiamo a tutto ciò il pranzo continua: i contorni arricchiscono i sapori della carne e cambiano stagionalmente: nel tempo invernale sicuramente patate e zucca al forno.
Si chiude con i dolci, corposi e cremosi come vuole la tradizione da queste parti: torta Tenerina con il mascarpone o una Zuppa inglese.
Tutto ciò fa dell’Agriturismo Mastrosasso un indirizzo da tenere a portata di mano quando si sceglie dove mangiare sui Colli Bolognesi.
E siccome il buon cibo chiama le chiacchiere, ho chiesto a Sandro come si sta da queste parti:
“Savigno ormai è conosciuto, la qualità della vita è un pò migliore, anche se l’inquinamento ormai è ovunque. Qui è frequentato per il Mercatino dell’antiquariato e per la buona cucina: siamo in 5/6 a fare da traino e ci sosteniamo fra di noi: non ci sono competizioni. Noi prendiamo tutto da queste zone e crediamo nel sostenere l’economia locale che è importante per tenere viva la zona. Per fortuna ci sono le nuove generazioni che investono da queste parti. Questo mestiere non è sempre facile, ci vuole pazienza e tolleranza, ma siamo contenti di averlo fatto soprattutto per il territorio”.
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