Bologna. La cucina sentimentale di Casamerlò

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Senza nostalgie ma con un piglio entusiastico Dario Picchiotti fa rivivere i classici anni ’80 nella cucina della trattoria Casamerlò.

La personalità esuberante e poliedrica di Dario Picchiotti non poteva che esprimersi su più piani anche nel lavoro.

Dopo la trattoria di Sacerno, elegante ristorante a base di pesce nella campagna bolognese, Dario e soci hanno realizzato nel cuore di Bologna uno dei format più belli visti nella rivoluzione gastronomica della città.

Casamerlò innanzitutto è un bel locale: siamo in via De’ Gombruti, centralissima ma silenziosa; nella sala principale il legno scuro e il color ottanio delle mura creano subito una bella atmosfera di calda ospitalità.

Su una parete c’ è un enorme candy canes, ovvero il tipico bastoncino di zucchero americano, che suggerisce l’idea di un Luna Park: in effetti, nel revival della trattoria all’italiana, Dario ha colto l’opportunità di riaccendere l’amore per la cucina bolognese ma anche di giocare oltre i confini regionali cavalcando il filone della cucina sentimentale e attingendo da un passato comune: sono nate così le sue ruote alla vodka, subito divenute iconiche, che ci hanno ricordato che la vituperata cucina degli anni ’80 non era poi così male.

Un’idea che ha lanciato un trend: da allora,infatti, la corrente delle trattorie sentimentali ha dilagato un pò ovunque.

A 4 anni dall’apertura di Casamerlò le ruote alla vodka sono ancora in carta insieme a tutta la vitalità di una cucina che conquista subito.
I menù sono addirittura tre: uno dedicato alla tradizione bolognese; “Quello che piace a noi” e poi una selezione di piatti a base di pesce.
Ci sono anche tre menù-degustazione: A mano libera (35€); Degustazione terra (40€); Degustazione mare (48€).


Pur intrisi di creatività, i piatti sono sempre concreti e diretti, come il Poldino alla bolognese, un hamburger fatto con ripieno di tortellini, friggione e Parmigiano che nella degustazione è presentato come un bocconcino che esplode di sapore.

Tagliatelle al ragù e Cotoletta alla bolognese sono sicuramente i piatti da scegliere se si viaggia sui binari della tradizione.

Per lasciarsi trasportare dal viaggio dei ricordi ecco le già citate Ruote alla Vodka ma anche gli Spaghetti Bologna con meatball, la zuppa di sottobosco, il pollo croccante, cervello fritto e il rognone di vitello.
Infine il mare, pensato nel mood della trattoria, fra questi: Ravioli di patate, gamberi e zucchine; risotto vongole e carciofi; spiedini gratinati alla romagnola e spigola piastrata.

Fra i dolci spicca un delizioso gelato alla crema alla salsa di amarene.

Se Casamerlò è diventato un posticino speciale è anche grazie a Francesco Tonelli, socio di Dario, che ha favorito un giro di persone vario: le famiglie, gli erasmus, tavolate allegre e tavoli per coppie: qui stanno bene un pò tutti.
Un ruolo fondamentale quello di Francesco che si muove fra burocrazia, gestione del team e public relations: con il tempo ho capito che oggi si fa tanta formazione, ma certe cose devi averle dentro.

Il servizio è giovane, garbato e compatto: la disinvoltura si percepisce.

Una menzione va alla cantina, sempre dinamica nel cercare etichette nuove anche in giro per il mondo, oltre a riferimenti più conosciuti e rassicuranti.

Un ulteriore punto di forza del locale è quello di avere orari di apertura molto ampi, ovvero 7 giorni su 7 a pranzo e a cena, e non è scontato.

Casamerlò

Via de’ Gombruti, 2d, 40123 Bologna BO

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