La Puglia ha il potere di distrarti con poco, con il suo sapore di buono, la sensazione di tornare ad un passato collaudato, a un luogo confortevole e indulgente: la Puglia è quasi più un rifugio che una meta turistica.
Sto per raccontarti di Bari, di quanto abbia superato le mie aspettative e del perchè secondo me dovresti conoscerla anche tu se vuoi concederti un week end di fuga leggero.
Dopo mesi di lockdown Bari è il luogo adatto per ritrovare un po’ di serenità e cogliere i primi segnali della bella stagione fra serate nelle piazzette di Bari Vecchia ornate di lucine, cercando un gradino ventilato per assaporare un panzerotto, fare una passeggiata sul lungomare al tramonto oppure saltare su un teno e raggiungere in mezz’ ora alcune località turistiche più belle d’ Italia (Trani, Polignano, Monopoli).
Il fascino di Bari sta nel rimanere sospesa fra città e paese: da un lato i servizi di un grande centro urbano e dall’ altro la serenità di una località di mare, tutta spiaggia e leggerezza.
In verità è stata snobbata per molti anni, pur essendo il capoluogo della Puglia, poi ci arrivi e ti rendi conto di quanto sia accogliente, solare, divertente e con tante cose da vedere.
Chi dovrebbe venire qui? Quelli che non pensano alla Puglia solo come spiegge e turismo estivo ma che vogliono scoprirne anche la storia, l’ arte, il modo di vivere locale e sapori tradizionali.
Solo da pochi anni Bari sta sviluppando il suo potenziale turistico, rivelando un profilo storico e culturale rilevante; eppure la vocazione all’ ospitalità è insita in questi luoghi sin dai tempi i in cui i Santi arrivavano a nuoto dalla Grecia (San Nicola Pellegrino) per finire con lo storico sbarco di 20 mila albanesi nel 1991.
La sua posizione, affacciata sul Mediterraneo Orientale, ne ha fatto un centro di passaggio di varie popolazioni che hanno impresso una traccia indelebile nel DNA di questa parte di Puglia: prima i Longobardi e Bizantini, a cui seguì la dominazione araba, poi la liberazione da parte della flotta veneziana, per poi finire sotto il dominio dei Normanni.
Nei secoli, il legame con i Balcani e il Medio Oriente si è trasformato da invasione a dialogo e una dimostrazione evidente è la presenza della Chiesa rumena ortodossa, prima in Italia ad essere riconosciuta, che testimonia la forte presenza di una comunità proveniente dall’ est che qui si è integrata da tempo.
Bari ha due anime: una contemporanea, recentissima, con strade eleganti, e poi c’ è “Bari Vecchia” cioè la Bari antica che è rimasta all’ essenza di paesone.
Bari Vecchia
Bari Vecchia è il vero cuore pulsante della città: riscattata da un’ etichetta avversa, il suo sfondo bianco sembra una tela su cui la vitalità cittadina imprime ogni giorno pennellate di colore.
Ho capito che ogni vero barese, almeno una volta al giorno passa da Bari Vecchia per prendere un caffè o comprare un giornale, un pretesto per immergersi nell’ atmosfera familiare dei vicoletti, fare quattro chiacchiere al bar, cogliere frammenti di un’ umanità che resiste al tempo e ai cambiamenti.
Bari Vecchia è un nodo di vicoletti e archi dove la vita sembra essersi fermata: vecchi bar presieduti dagli anziani del quartiere che ancora si portano le sedie da casa per passare il pomeriggio a giocare a carte; le piccole botteghe, che nelle grandi città stanno scomparendo, a Bari Vecchia sono ancora in perfetta attività. Passeggiando tra le stradine labirintiche, tutte strette e bianche, capita di orientarsi prendendo a riferimento le decine di edicole votive che fanno capolino a ogni angolo (sono circa 240).
Per entrare a Bari Vecchia ci sono vari ingressi, io consiglio di arrivarci dal Lungomare Imperatore Augusto, partendo dalla capitaneria di porto: proseguendo, si arriva al Fortino di Sant’ Antonio, il punto più alto della città da cui parte la “Muraglia” ovvero una strada sopraelevata al lungomare, che è anche il vero punto di passeggio dei baresi, soprattutto in estate, quando si affolla di giovani che fanno sosta nei locali.
La Muraglia circonda una buona parte di Bari Vecchia e io ti consiglio di percorrerla tutta e arrivare fino al punto in cui, scendendo, ci si trova accanto la Basilica di S. Nicola. Che siate credenti o no, questa Basilica merita una visita per la sua indiscutibile bellezza, con il suo soffitto dorato e una cripta dalle cento volte.
Passando dal sacro al profano, terminata la visita a San Nicola, sarà opportuno dirigersi verso l’ Arco Basso, la strada delle massaie che producono e vendono le tipiche “orecchiette” sull’ uscio di casa. Ciò che ha trasformato Bari Vecchia da ghetto a passaggio turistico è sicuramente la loro presenza rassicurante e oggi L’ Arco Basso è una tappa obbligata per tutti i turisti, nonché testimonianza di una cultura popolare ancora viva ed efficace.
Dall’ Arco Basso, in pochi passi è possibile raggiungere il Castello Normanno-Svevo, un’ enorme fortezza, difficile anche da fotografare. La struttura originaria risale all’ età bizantina, e dopo molteplici distruzioni, fu riedificata nel 1233 da Federico II di Svevia; oggi è la sede del Polo Museale della Puglia che racchiude tante collezioni. Potete trovare tutte le informazioni utili a questo link https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/castello-svevo-di-bari/
Dal Castello Normanno-Svevo pochi passi vi separano da un’ altra immancabile tappa barese: la Cattedrale di San Sabino, l’ altro Santo cittadino a cui è dedicata questa Chiesa, antichissima, costruita sulle rovine di una chiesa episcopale databile intorno al VI secolo. Se vi capitasse di passare da queste parti intorno al 21 giugno, potreste anche assistere ad uno spettacolo particolare: in concomitanza con il solstizio d’ estate, il Sole trafigge il rosone centrale della facciata della Cattedrale proiettandosi sul mosaico in marmo posto ai piedi dell’Altare Maggiore.
Riprendendo la passeggiata fra le stradine si sbuca su Piazza del Mercantile, che specialmente in estate diventa il cuore pulsante della movida barese. La piazza si trova proprio di fronte al porto ed è caratterizzata dalle arcate del Palazzo del Sedile del 1400, soggetto di una delle migliori cartoline baresi. Adiacente, vi è piazza del Ferrarese, dove una volta si trovava il vecchio mercato del pesce, un grande edificio attualmente in ristrutturazione che con tutta probabilità diventerà la nuova sede di Eataly Bari.
Bari nuova: il Chiringuito, Nderr la lanz, Quartiere Murat
Piazza del Ferrarese segna il passaggio fra la città vecchia e la Bari “nuova” a cui si accede subito da Corso Vittorio Emanuele. Da questo punto si può scegliere se proseguire la passeggiata sul lungomare, oppure addentrarsi tra le vie commerciali di Bari.
Imboccando il lungomare vi troverete di fronte il Teatro Margherita, tanto bello e particolare, in quanto costruito su palafitte, che oggi è stato riconvertito in Museo di arte contemporanea.
Proprio di fianco, il lungomare assume la forma di un piccolo porto, detto “N’derr alla Lanz”, al cui interno galleggiano decine di gozzi di pescatori locali: anche questo posto è molto carino per scattare un po’ di foto.
Dal porticciolo si accede ad un molo coperto, detto il Chiringuito, famoso perché la mattina i marinai vendono il pescato fresco: ci sono i banchetti con i ricci di mare già aperti da mangiare sul posto oppure assistere alla battitura, detta anche “arricciatura” del polpo, l’ antica tecnica dei pescatori per rendere morbidi i tentacoli del cefalopode: è una delle esperienze più carine e autentiche che si possano fare a Bari!
Addentrandosi nel centro città si scopre la Bari murattiana, ovvero il Quartiere dedicato a Gioacchino Murat, perchè grazie a lui, nel 1816, Bari si ampliò oltre la struttura medioevale per diventare un grande centro urbano.
Il cuore della città murattiana è definito dai lunghi viali alberati dove si trovano tanti edifici storici da ammirare:
Teatro Petruzzelli contenitore culturale della città, gode di prestigio nazionale alla pari con altri teatri storici italiani.
Palazzo Fizzarotti ha una facciata in stile neogotico con richiami allo stile veneziano e cattura subito l’ attenzione per la sua imponenza.
Palazzo Mincuzzi con le sue linee fastose, manifesto della ricchezza, è diventato il simbolo della Bari commeriale; lo trovate sulla centralissima via Sparano.
Quello che a me è piaciuto di Bari sono degli angoli che sembrano riportarti indietro nel tempo, dalle ville Liberty a certi negozi di giocattoli come non si trovano più che vendevano anche articoli di magia e poi le serate di inizio estate fra lucine di Bari Vecchia con tutte le piazzette e le stradine illuminate come un presepe (Bari Vecchia è molto pulita e ordinata).
Cosa e dove mangiare a Bari
La gastronomia è uno dei punti forti della Puglia e a Bari si possono mangiare tanti piatti tipici, strettamente legati alla città.
In primis le orecchiette con le cime di rapa o nella variante con le polpette e sugo, ma i ristoranti puntano soprattutto sull’ altro primo iconico, la “Tiella barese con riso, patate e cozze”: un indirizzo che posso consigliarvi è l’ Osteria Le Arpie, si trova a Bar Vecchia e potrete accomodarvi dentro, fra mille locandine di film, oppure all’ esterno, sotto le tipiche arcate dei cortili di Bari Vecchia.
Un altro must del food barese è il polpo, crudo o alla brace.
La focaccia barese con i pomodorini del Panificio Fiore la vorrete anche a colazione: è davvero ottima quella del forno barese per eccellenza, dove acquistare anche friselle e taralli da portare a casa. Il Panificio Fiore si trova vicino la Chiesa di San Nicola a Bari Vecchia; in ogni caso, chiunque a Bari Vecchia saprà indicarvelo.
Il panzerotto fritto più buono è quello di Cibò, in piazza del Mercantile: in questa friggitoria moderna il panzerotto ha tantissime versioni ed è fatto proprio bene, dall’ impasto alla frittura.
Gli Sporcamuss sono dolcetti tipici baresi che pochi conoscono e che si trovano facilmente nelle trattorie: fagottini di pasta sfoglia ripieni di crema gialla. Oltre ad altri piatti tipici, le trovate all’ osteria “Vini e Cucina” vicino Piazza del Ferrarese.
Un altro posto per assaporare sia specialità pugliesi che cucina di mare è il ristorante Biancofiore, su Corso Vittorio Emanuele, indicato per una cena più elegante.
Alla Gelateria Piccinni, nell’ omonima strada, troverete invece ottimi gelati e semifreddi, segnalata anche da guide specifiche.
Oltre ai piatti ci sono anche prodotti tipici da acquistare come souvenir da regalare o da cucinare a casa: a Bari non si può non acquistare la burrata, una confezione di Pomodoro Fiaschetto, i Ceci Neri della Murgia, una bottiglia di olio evo di Corato e poi la frutta delle botteghe dei fruttivendoli, dove ho trovato i gelsi neri che l’ ultima volta che li avevo mangiati avevo 10 anni.
Il mare a Bari
Se il periodo è quello giusto, potrai anche andare in spiaggia, scegliendo si una delle spiagge cittadine come quella detta “Pane e Pomodoro”, romantica e deliziosa, con le acque protette e adatta anche ai bambini, oppure la spiaggia di Torre Quetta, con tanti localini per l’ aperitivo post-spiaggia.
Se ti fermi qualche giorno in più puoi arricchire il viaggio con una puntatina a Trani o a Polignano a Mare, che distano solo mezz’ oretta di treno.
Come avrai capito Bari è una città che non può mancare fra le mete italiane e se volessi conoscere qualcosa in più della Puglia, ti consiglio di leggere questo articolo sul Salento e il turismo lento, dove ti racconto tutto quello che puoi fare qui
Se vuoi scoprire la galleria fotografica completa di Bari e provincia e trovare nuove ispirazioni di viaggio, ti consiglio la mia pagina Instagram
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