Albana Dèi. Un premio per far conoscere un antico vitigno romagnolo

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A glass of white wine with grapes on a barrel

A Est di Bologna, dalla periferia della città fino alle terre cesenate, le colline sono caratterizzate dai filari di un vitigno autoctono che trova casa solo qui, il Romagna Albana Docg, che è stata la prima DOCG italiana riservata a un vino bianco, istituita nel 1987.
Indubbiamente l’Albana, insieme al Sangiovese, rappresenta l’espressione vitivinicola di questa parte di Regione ma forse i romagnoli hanno un legame più forte con l’Albana perché questo vitigno si trova esclusivamente in questo tratto di dorsale che accompagna il viaggio da Bologna verso il mare.
Nello specifico, la zona di produzione comprende il territorio dei comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlì, Forlimpopoli, Meldola, Bertinoro, Cesena, Montiano, Roncofreddo, Savignano sul Rubicone, Longiano in provincia di Forli-Cesena; dei comuni di Castelbolognese, Riolo Terme, Faenza, Casola Valsenio, Brisighella in provincia di Ravenna e dei comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel San Pietro Terme, Dozza Imolese, Fontanelice, Imola, Ozzano Emilia in provincia di Bologna.

Romagna Albana, un vitigno antico

Rispetto ad altri vitigni a bacca bianca, l’Albana è ancora poco conosciuta al grande pubblico ma gli addetti al settore e i veri appassionati la conoscono e apprezzano anche perché la sua storia è davvero antica.
Si narra che attorno al 400 d.c., Galla Placidia, figlia dell’imperatore romano Teodosio il Grande, sostasse col suo seguito in Romagna, dove le offrirono, in una ciotola di terracotta, il biondo vino del posto, l’Albana: Galla Placidia rimase deliziata da quel vino e alzando la ciotola esclamò “Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro”, dando il nome alla cittadina di Bertinoro, da sempre considerata la culla dell’Albana.
In tempi moderni l’Albana per decenni è stato il vino bianco dei romagnoli da consumare nei pranzi in famiglia ma poi si è scoperto il suo grande potenziale e i produttori hanno iniziato a rivalutarlo come vitigno di punta cogliendo tutto il suo potenziale aromatico e commerciale e raggiungendo circa il milione di bottiglie prodotte.
Per via della sua notevole versatilità enologica, questo vitigno è tradizionalmente vinificato con successo nelle versioni secco, amabile, dolce, passito e passito riserva e ciò fa si che ogni produttore abbia realizzato una sua visione di Albana. La versione passita, soprattutto quella “riserva” è la più apprezzata e di pregio ma negli ultimi anni, sia da un punto di vista produttivo che commerciale, la versione “secca” ha guadagnato molto mercato; a seconda del tipo di vinificazione questo vino risulta facilmente abbinabile a un vasto ventaglio di alimenti: carni, bianche, pesce al forno, formaggi e salumi. Le caratteristiche organolettiche di ogni tipologia di Albana sono ben riportate in questa pagina del Consorzio Vini di Romagna. Le molteplici sfaccettature dell’Albana con il tempo hanno spinto il Consorzio dei Vini di Romagna a valorizzarla e così è nata Albana Dèi, la kermesse vinicola itinerante che celebra,premia e valorizza le migliori espressioni di Romagna Albana.

Albana Dèi 2024

Nella suggestiva cornice del Ridotto del Teatro Comunale “Ebe Stignani” e con il prezioso supporto del Comune di Imola, lo scorso 10 marzo si è svolta la cerimonia di proclamazione dei vini vincitori della selezione enologica Albana Dèi 2024. L’evento, organizzato dal Consorzio Vini di Romagna da un’idea dei curatori Carlo Catani e Andrea Spada, ha raggiunto la sua dodicesima edizione, confermandosi un appuntamento chiave per la valorizzazione dell’Albana.
Quest’anno sono state 50 le etichette passate in degustazione.
I sette vini finalisti dell’Albana Dèi sono stati sottoposti a una doppia valutazione: inizialmente esaminati alla cieca da una giuria tecnica composta da curatori delle principali guide enologiche e sommelier, sono stati poi protagonisti di un tour tra ottobre e novembre in sette tra i borghi più suggestivi della Romagna. Durante questo percorso – che ha toccato Bertinoro, Brisighella, la Torre d’Oriolo dei Fichi, Mercato Saraceno, l’Enoteca Regionale nella Rocca di Dozza, Faenza e l’Autodromo di Imola, fino a concludersi a dicembre in alcuni ristoranti regionali – i vini sono stati votati da oltre 500 appassionati.

Albana Dèi
I 7 finalisti di Albana Dèi 2024


Il premio “Albana Dèi” è stato attribuito dalla giuria tecnica al miglior Romagna Albana DOCG secco, mentre “L’Indigeno del Cuore – Premio Valter Dal Pane” è stato assegnato attraverso il voto popolare al miglior vino da uve Albana in versione secco.
Entrambe le classifiche sono state vinte da “Vitalba” 2023 di Tre Monti di Imola, azienda che si è piazzata anche al secondo posto dell’Albana Dèi con “Vigna Rocca” 2023; a chiudere questo podio, “Albana” 2022 di Tenute Bacana di Villa Vezzano – Brisighella. Vitalba è un’espressione secca, corposa e complessa dopo un affinamento in anfora per 10 mesi. Macerazione sulle bucce tra gli 80 e i 120 giorni, fermentazione del mosto spontanea sulle bucce in anfore georgiane senza inoculo di lieviti selezionati. Le uve provengono dalla Vigna Bacchilega, una delle vigne più antiche presente nella tenuta Tre Monti.
La classifica de L’Indigeno del Cuore, invece, vede al secondo posto “Neblina” 2023 di Giovanna Madonia di Bertinoro; mentre al terzo posto “Ricordo” 2023 di Tenuta Nasano di Riolo Terme. Gli altri finalisti, per pochi voti non andati a podio, sono: “Albana di Ca’ di Sopra” 2023 dell’Azienda Ca’ di Sopra di Marzeno – Faenza e “Fondatori GP” 2023 di Merlotta di Imola.

Albana Dèi 2024 premia i migliori Romagna Albana

«Albana Dèi rappresenta da dodici anni un momento fondamentale per la promozione e la valorizzazione del Romagna Albana DOCG, vitigno che incarna l’identità e la tradizione vitivinicola della nostra terra. Questo evento celebra non solo la qualità e l’evoluzione stilistica dei nostri vini, ma anche il legame profondo che unisce produttori, territorio e appassionati. Il grande coinvolgimento del pubblico e il prestigio della giuria tecnica confermano il valore di questa iniziativa, che continua a far crescere la consapevolezza e l’apprezzamento per il nostro vino più identitario». Roberto Monti, presidente del Consorzio Vini di Romagna.

Credits: azienda agricola Guidi e azienda agricola Tre Monti.

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