Pasquetta, 25 Aprile, 1 Maggio: è iniziato il periodo dei ponti, dei week end delle gite fuori porta e delle piccole fughe dalle città all’ insegna del relax, delle passeggiate nella Natura e della scoperta di nuovi luoghi della nostra bella Italia, magari poco battuti dal turismo di massa.
Ed io ho una bella chicca per voi, un territorio ancora poco conosciuto ma che raccoglie tutti gli elementi per organizzare un riuscitissimo week end: Natura, arte, castelli, buona cucina, tradizioni, belle persone.
Siamo nella terra compresa fra Imola e Faenza, una Terra di Mezzo fra l’ Emilia e la Romagna, ancora poco conosciuta ma assolutamente da scoprire e sicuramente l’apprezzerete come è successo a me.
In questo territorio ho selezionato 4 destinazioni nel raggio di circa 50 km pensando a un week end di scoperta ma senza fare troppi km in macchina.
Ecco le tappe:
Castel San Pietro Terme
Castel San Pietro Terme (Bo) è una località rinomata per le Terme, di cui si è riscontrata la presenza fin dal 1337.
Pur essendo ormai una cittadina, il centro storico conserva i tratti medioevali con i vicoli ciottolati e i resti delle mura difensive. Cuore della città è Piazza XX Settembre da cui si raggiunge facilmente il Giardino degli Angeli dalla particolare forma a cuore, inaugurato nel 2008, che nel periodo primaverile raggiunge il suo massimo splendore con le fioriture di tutte le sue innumerevoli specie floreali.
Le due attrazioni principali di Castel San Pietro sono le Terme, dove potrete scegliere fra i tanti trattamenti benessere, e poi il Golf Club Le Fonti per rilassarvi sul verde del grande campo da 18 buche e imparare un nuovo sport.
Castel San Pietro è conosciuta anche per i suoi buoni ristoranti, per cui mi sembra giusto lasciare qui qualche valido indirizzo: Uinauino, enoteca con cucina che attinge dalle tipicità locali come la pasta fresca ripiena per creare piatti frutto della creatività dello chef; la stessa famiglia gestisce anche Babbel, dove in menù si trovano piatti tipici di tutto il mondo, dalle Empanadas argentine al Pad Thai passando per la Paella, il Pollo alla Creola e i Gamberi in tempura Panko; infine il ristorante Gastareache propone una cucina contemporanea e elegante.
Dozza
Dozza (Bo) è uno dei borghi più belli d’ Italia adagiato su un crinale che scende morbido verso la via Emilia.
Di origini medioevali, questo borgo è conosciuto per essere una città d’ arte sia per la presenza dell’imponente Rocca, sia perché da circa 40 anni le sue stradine sono abbellite da murales d’ artista che gli hanno conferito un volto unico.
Non a caso, Dozza è conosciuto anche come “il paese dei murales”, una forma di comunicazione creativa adottata negli ultimi anni anche da tanti altri borghi italiani che rischiavano lo spopolamento e il dimenticatoio e che oggi puntano tutto sul turismo lento.
Il giro del borgo, che sembra una galleria artistica a cielo aperto, dura circa due ore e fra i murales più belli da cercare e fotografare c’ è “L’angelo di Dozza” di Giuliana Bonazza (foto di copertina) che non faticherete a trovare perché è molto grande e in genere c’ è la fila per fotografarlo.
Terminata la caccia ai murales più belli, non può mancare una visita alla Rocca Sforzesca: dentro ci sono ancora molte sale che conservano l’arredamento dell’epoca ma la parte più bella è la cima del torrione circolare da cui si può ammirare non solo tutto il paese ma anche il panorama a 360°.
Una piccola sorpresa è imbattersi nel grande drago di cartapesta posto in una cella: sembra davvero di essere in una favola e sicuramente incuriosirà i bambini, se ne avete con voi.
Gli amanti dei buoni vini qui troveranno anche un’altra bella sorpresa: nei sotterranei della Rocca c’ è la sede della Enoteca Regionale dell’ Emilia Romagna, una grandissima vetrina delle migliori espressioni vinicole di tutta la Regione, circa 800: potrete acquistare i vini o fare solo una degustazione.
La Rocca è anche il punto di partenza del Sentiero del Vino di Dozza: un percorso a piedi di circa 6km, che mette in collegamento alcune delle migliori cantine locali passeggiando nella Natura.
E per mangiare? Il consiglio è sicuramente l’ Osteria di Dozza, la trovate nel centro del paese oppure proprio all’ interno della Rocca, un punto ristoro chiamato Dispensa Malvezzi dove troverete anche i vini dell’ enoteca: un tagliere di salumi emiliani misti oppure una lasagna annaffiati da un buon Lambrusco vi rifocilleranno dopo il lungo giro a piedi.
Oriolo ai Fichi
Proseguendo verso la Romagna l’indicazione per un luogo in cui immergersi nella Natura ci porta a Oriolo dei Fichi, borgata a 9 km da Faenza: il nucleo abitato sorse intorno all’ antica torre che guarda agli Appennini: il paesaggio rurale è caratterizzato da morbide colline con ordinati filari di vite perché questa zona è altamente vocata alla viticoltura.
La Torre di Oriolo, edificata nel 1476, domina il paesaggio e a un gruppo di giovani volenterosi è parso normale risvegliare il sonno dell’ antico castelletto per farlo diventare la sede di un’ associazione di produttori agricoli, ristoratori e artigiani che qui organizzano eventi molto carini, semplici, ma che ridanno fiato all’animo della campagna: pomeriggi danzanti intorno a un falò, giri turistici in trattore, passeggiate sotto le stelle guidati dalle lucciole, serate dedicate alla gastronomia, altre che celebrano la vocazione vitivinicola del territorio e poi l’ evento più importante: Grani e melograni, manifestazione dedicata ai prodotti e ai riti della Romagna contadina e alla riscoperta di grani antichi e melograni.
Qui ho conosciuto Mauro Altini e Marika Servadei, instancabili promotori del territorio.
Mauro è titolare dell’Agriturismo La Sabbiona, che alla produzione di vini ha accostato l’ ospitalità e oggi la struttura si estende su 28 ettari di terreno immersa nel paesaggio rurale: questo è senza dubbio il posto che consiglio per pernottare, pasteggiare e fare base.
Marika, che insieme alla sua famiglia coltiva piante da frutto, ha aperto un negozio all’ aria aperta, la Casina Rio del Sol, una bottega immersa nella campagna dove vende i frutti della sua azienda praticamente appena colti: albicocche, pesche tabacchiere, nettarine, susine, kiwi, mele, frutti antichi come le pere volpine, ma anche una straordinaria varietà di frutti nutraceutici come melagrane, mirtilli e lamponi; inoltre una parte di frutta è trasformata in succhi spremuti a mano e imbottigliati in sede, marmellate, prodotti caramellati o essiccati.
La bellissima intuizione di Marika è stata quella di rendere ospitale lo spazio intorno la Casina allestendo delle tende in stile berbero dove si fa colazione, aperitivo ascoltando musica live oppure si può partecipare a una delle tante belle serate a tema come quella in cui si osservano le stelle con il telescopio.
Dalla Casina Rio del Sol Mauro e Marika vi guideranno lungo una bella passeggiata, il Sentiero dell’ Amore, e potrete giungere sulla terrazza della Torre di Oriolo e godere di un bellissimo tramonto.
E chissà, forse passeggiando continuamente sul sentiero dell’ Amore anche Mauro e Marika finiranno per innamorarsi.
Brisighella
Spingendoci verso l’ interno, arriviamo a Brisighella, terra di un pregiato olio extravergine d’ oliva e cuore del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, Riserva naturale con scogliere di gesso, foreste e distese erbose.
Qui le passeggiate lasciano il passo al trekking più strutturato, l’attività principale da svolgere all’ aria aperta. Il punto di partenza è il Centro Visite Ca’ Carnè, da cui parte il Sentiero degli Abissi, di circa 3 km con un dislivello di 200 mt: il percorso si snoda tra sentieri che attraversano prati e boschi e passano in prossimità dei principali “abissi”, tipiche formazioni della Vena del Gesso Romagnola. Si raggiungono anche due cime da cui si ha un magnifico panorama delle colline e dei calanchi circostanti.
Se invece deciderete di visitare solo il paese non potete perdervi la storica “Via degli Asini” un dedalo di viuzze che si snoda fra i portici di antichi edifici costruiti a ridosso della roccia su cui si erge la Torre dell’ Orologio, punto panoramico da raggiungere a piedi per ammirare tutta la Valle del Lamone.
Come vi dicevo, Brisighella è conosciuta per il suo pregiato olio evo e non si può passare da qui senza portare a casa una bottiglia: potrete acquistarla presso la Cooperativa “Terre di Brisighella” che ha un punto vendita nel centro del paese.
Ho stuzzicato la vostra curiosità su questa zona?
Sappiate che ci sono anche altri comuni e belle realtà da scoprire e se pensate di organizzare un viaggio qui potete consultare il catalogo di Imola Faenza Tourism Company, la società di promozione e commercializzazione turistica del territorio imolese e faentino.
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile.Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
È possibile regolare tutte le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Inoltre, nell’informativa della cookie policy del nostro sito, trovi tutte le informazioni per disattivare i cookie in modo autonomo su qualsiasi tipologia di browser.
Cookie necessari
I cookie strettamente necessari devono essere abilitati in modo che possiamo salvare le tue preferenze.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze.Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Questi cookie sono necessari per permettere al tuo account social di interagire con il nostro sito. Servono ad esempio per farti esprimere il tuo apprezzamento e per condividerlo con i tuoi amici social. I cookie di social network non sono necessari alla navigazione.
Per conoscere e disabilitare i cookie di questi social ecco i rimandi alle singole policy: