Rinascono le Terme di Porretta (Bo) e la notizia, che circolava già da qualche mese, è stata finalmente annunciata stamane in sede di conferenza stampa.
Qualche mese fa, lo storico presidio termale sull’ Appennino bolognese era stato acquistato dal Gruppo Monti, già alla guida del “Villaggio della Salute Più”, e grazie ad un accordo fra lo stesso gruppo e Inail, promosso anche dalla Regione, oggi l’importante stabilimento si appresta a diventare un vero e proprio centro di benessere e cura nel cuore dell’Appennino bolognese.
Il progetto ha una propria centralità nella valorizzazione delle terme sanitarie ma è anche legato ad un generale piano di rilancio del turismo dell’ Appennino.
La conferenza stampa -presieduta da dagli assessori regionali a Turismo, Commercio e Infrastrutture, Andrea Corsini, e Politiche per la Salute, Raffaele Donini, dal general manager Gruppo Monti Salute Più, Graziano Prantoni, dal direttore scientifico Gruppo Monti Salute Più, Antonio Monti, e dal Sindaco del Comune di Alto Reno Terme, Giuseppe Nanni- ha consentito di comprendere le motivazioni e le azioni che hanno portato a questa importante collaborazione.
Innanzitutto, va ricordato che l’Emilia Romagna ha il più alto numero di centri termali, dislocati su tutte le provincie, che generano un’ economia diffusa, per cui lo sviluppo di queste è fondamentale per la promozione turistica e la crescita economica della Regione.
L’ Assessore Andrea Corsini ha sottolineato come si sia lavorato innanzitutto sulla viabilità per ottimizzare la comunicazione fra la Pianura e l’ Appennino; in particolare sono in fase di realizzazione alcuni interventi sulle infrastrutture per rendere più fruibile e competitivo il raggiungimento del centro termale (in particolare il nodo di Casalecchio, i lavori della variante della strada statale 64, e il raddoppio selettivo della linea ferroviaria porrettana).
L’ accessibilità del territorio, infatti, per anni è stato uno dei problemi dell’ arresto dello sviluppo di queste zone di montagna.
Lo ha spiegato bene Giuseppe Nanni, Sindaco del Comune di Alto Reno Terme, che vede un evento straordinario nella firma di questo accordo, che potrebbe sancire il ritorno in primo piano di una zona che negli ultimi anni ha vissuto lo spopolamento:
“Per alcuni anni abbiamo assistito al fallimento di molte aziende e alla crisi occupazionale, per questo aver trovato la soluzione per far ripatire le Terme per noi è motivo di gioia perché storicamente il nostro Comune è legato al centro termale”.
Ovviamente, oltre ad un nuovo impulso turistico, si attende una ricaduta positiva anche sul settore occupazionale, soprattutto per i più giovani, che altrimenti sono costretti ad abbandonare i luoghi d’ origine e scendere verso la Pianura per trovare una sistemazione.
Ma come sarà, in pratica il nuovo centro termale di Porretta?
Lo ha illustrato il direttore scientifico del Gruppo Monti Salute Più, Antonio Monti, spiegando che la stazione termale sarà un riferimento per la salute dei cittadini dal punto di vista della prevenzione e della riabilitazione, ma anche luogo di benessere, la destinazione ideale per una vacanza in relax.
Il polo termale comprende sia le terme “nuove”, ancora aperte per piccole prestazioni terapeutiche, che le terme antiche del centro storico porrettano, risalenti all’ epoca romana, abbandonate da anni ma suggestive nei loro scorci decadenti che cercano di resistere in tutti i modi al passare del tempo.
Con la consapevolezza che l’ aspetto sanitario e quello turistico debbano convivere, il Gruppo Monti ha acquistato la società che ha la concessione dello sfruttamento delle acque e investito sull’ acquisto dell’ albergo Castanea, con 126 camere, ora in fase di ristrutturazione e che promette di accogliere gli ospiti con tutti i comfort e i sevizi delle grandi strutture ricettive delle più rinomate località turistiche.
Fiore all’ occhiello dell’ impianto sarà la realizzazione di una spa con tre piscine interne e una piscina esterna
Ma gli investimenti pluriennali, che mobiliteranno circa 30 milioni di Euro, riguardano anche la creazione di un polo diagnostico per immagini e la ristrutturazione del complesso delle Terme della Puzzola.
Già il 2 aprile saranno riaperte al pubblico le Terme basse e le 14 tipologie di acque sulfuree e salsobromoiodiche del complesso saranno impiegate per nuovi servizi all’avanguardia.
Entro l’estate verrà riqualificato anche il parco termale con la creazione di una piscina termale scoperta (una vera “spiaggia termale”), e verrà effettuato il recupero delle Naiadi. Una delle cupole diventerà una spa termale, in sinergia con la parte clinica delle terme.
Ma le novità non finiscono qui perché nel progetto rienta anche la “Via delle terme” che congiungerà Porretta al Villaggio della Salute Più: un percorso ciclopedonale che unirà i due grandi centri termali allo scopo di promuovere il turismo ecologico.
La Via delle terme a sua volta sarà collegata con 15 diramazioni che porteranno ad altrettante destinazioni di interesse turistico, rurale e culturale, attraversando Val Sillaro, Vidiciatico, Lizzano, Corno alle scale.
“Un progetto che fa bene al nostro Appennino- affermano Corsini e Donini– e non solo per il rilancio di un complesso termale storico tra i più rinomati fin dal secolo scorso per la qualità delle acque e che vanta un patrimonio architettonico liberty da troppo tempo trascurato e abbandonato. Il rilancio delle Terme di Porretta significa anche rafforzare l’offerta sanitaria della montagna, oltre ad essere un’importante occasione di sviluppo turistico per il territorio”.
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