E’ il simbolo delle estati romagnole e da qualche anno ha conquistato anche le città: è la piadina, classica o sfogliata, arrotolata o tagliata a spicchi, che piace sempre tanto per quel sapore di spensieratezza che sprigiona a ogni morso.
Ma ho scoperto che dietro questo alimento così pop c’ è una nicchia di artigiani che rischia di scomparire. Sto parlando dei tegliai, cioè quelli che fanno la teglia, detta anche teggia, ovvero l’apposita terracotta dove viene cotta la piadina.
Per scoprire questa tradizione sono arrivata a Montetiffi, piccola frazione del Comune di Sogliano al Rubicone (Rimini), sulle alture dell’Appennino Tosco-Romagnolo: questo borgo di case sparse è da sempre conosciuto per l’arte delle teglie. La teglia di Montetiffi è uno strumento di cottura fatto a mano, in argilla, perfetto per la cottura della piadina romagnola nel caminetto, su stufa a legna e fornello a gas; il diametro varia fra 30-35 cm. L’unicità di questo strumento, oltre al valore storico, sta nella sua capacità di cuocere la piadina in modo uniforme, conferendole aromi deliziosi.
Il mestiere di tegliaio purtroppo rischia di scomparire insieme agli ultimi resistenti che ho conosciuto nel loro laboratorio. Maurizio Camilletti e Rosella Reali nel 1998 hanno lasciato Santarcangelo di Romagna e i lavori precedenti per salire in montagna, a Montetiffi, e cambiare radicalmente vita. La zona è molto bella, sicuramente un po’ isolata, ma Maurizio e Rosella vi si stabiliscono e apprendono l’arte della terracotta da due tegliai storici a cui Maurizio è ancora molto legato per i tanti ricordi condivisi con i suoi maestri.
“Qui a Montetiffi le teglie erano già diffuse nel 1500. C’è un documento datato 1527 che parla delle teglie come strumento di uso quotidiano. Molte generazioni ci hanno preceduto e un tempo in queste zone c’ erano un paio di tegliai per ogni frazione, quindi era un’attività molto diffusa“- mi racconta Maurizio mentre stacca un pezzo dall’impasto umido e fangoso posizionato sotto un telo e inizia a modellarlo sul tornio. “Quando io e Rosella siamo arrivati abbiamo stretto amicizia con Pierino, storico tegliaio, e lui ci ha insegnato tutto. Poi, visto che iniziava a soffrire di artrite, era contento che noi continuassimo“.
La realizzazione è tutta artigianale: dalla formazione del piatto, che avviene in pochi minuti sotto i miei occhi, si passa poi alla fase di essiccazione che dura circa due mesi, ma ogni giorno le teglie vengono rivoltate. Una volta essiccate, le teglie vengono fatte cuocere in uno speciale forno a legna alla temperatura di 700/800 gradi per 8/9 ore. Infine vengono lasciate riposare un paio di giorni, durante i quali si controlla che non vi siano crepe. Dopo si passa alla marchiatura a cui Maurizio tiene molto perché ha registrato il marchio “Teglie di Montetiffi” e vorrebbe lasciare viva questa tradizione. Con questa grande passione Maurizio e Rosella producono circa mille teglie all’anno. La manutenzione è piuttosto semplice: la teglia dʼargilla non va mai lavata con acqua o detersivi di alcun tipo; per pulirla si raschiano i residui e si spazzola con una scopetta; si conserva in posizione verticale.
Da alcuni anni Maurizio e Rosella sono divenuti di fatto i custodi di questa antica arte manifatturiera che caratterizza tutta la Romagna e vorrebbero che la tradizione locale non svanisse nel nulla.
Sicuramente non è facile decidere di vivere da queste parti se non si è del posto ma le teglie di Montetiffi meritano di rimanere parte integrante di questo territorio.
Per fortuna a vegliare su di loro ci pensa “Romagna Autentica“, il progetto di marketing territoriale lanciato da “L’Altra Romagna” e “Visit Romagna“, che intende valorizzare questa parte di entroterra romagnolo che abbraccia le 8 vallate fra faentino, forlivese e cesenate proponendo numerose esperienze fra cibo, natura, cultura e natura.
Vi suggeriamo di visitare i loro siti di cui vi abbiamo lasciato il link per programmare una gita da queste parti e magari portarsi a casa una teglia di Montetiffi come souvenir unico.
Le Teglie di Montetiffi Via Montetiffi – Ville 79 47030 Sogliano al Rubicone
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1 Comment
Bell’articolo. Complimenti Manu