Un giorno a San Patrignano, dove tutto è “buono due volte”

Ricette di Natale: il baccalà alla napoletana
Ricette di Natale: il baccalà alla napoletana
12 Dicembre 2020
Bologna. Merlino, modello di ristorazione del futuro
Bologna. Merlino, modello di ristorazione del futuro
23 Dicembre 2020

Ho trascorso una giornata nella Comunità di San Patrignano a stretto contatto con gli ospiti che mi hanno fatto visitare le principali produzioni alimentari. Per Natale potrete portare a casa anche voi un pò di queste eccellenze con le box natalizie in vendita sul nuovo shop on line.

Coriano, sulle colline retrostanti la città di Rimini.

Qui, nel 1978, Vincenzo Muccioli scelse di fondare la Comunità di San Patrignano, un luogo pensato per dare un rifugio ed una speranza alle centinaia di persone che in quegli anni erano già cadute nelle sadiche rapide della droga. Fin da subito la Comunità, divenuta nel gergo comune semplicemente “Sampa” scelse il lavoro come forma di terapia: produrre qualcosa, occuparsi di qualcosa, assumersi le responsabilità di qualcosa erano le basi per rinascere e assumersi le responsabilità della propria vita.

Il lavoro come forma di riscatto e riabilitazione

Forse ispirandosi alla celebre espressione Darwiniana “Il lavoro nobilita l’ uomo”, l’ occupazione divenne il tratto distintivo di questa Comunità, lo strumento terapeutico attraverso cui riabilitare gli ospiti e fornire loro  mezzi utili con cui realizzare sè stessi anche all’ uscita della comunità, in-dipendentemente.

Organizzare il lavoro di Comunità in qualche modo fu anche spontaneo: gli ospiti erano numerosi, per cui creare una mensa, una cucina, una lavanderia e attribuirgli dei responsabili furono i primi passi necessari per organizzare la vita dei ragazzi.

San Patrignano
Gli uliveti di San Patrignano

Più o meno lo stesso è accaduto con la creazione dell’ ospedale, nel 1994: nato come centro medico per gli ospiti della Comunità che avevano bisogno di cure particolari, come quelle per supportare i malati di AIDS, è stato il luogo in cui tanti ragazzi della comunità hanno deciso di diventare medici o infermieri.

Molti ospiti, infatti, durante il percorso di riabilitazione intraprendono anche studi importanti, medicina e scienze infiermeristiche in primis, ma anche chi non studia può diventare un numero uno in altri settori come hanno fatto i responsabili delle produzioni alimentari che oggi sono apprezzate in tutta Italia.

Va detto che non si tratta di un lavoro a scopo di lucro: a Sampa in ragazzi in terapia non ricevono stipendi e le ore che dedicano alla produzione sono fatte con lo scopo di autofinanziarsi per un obiettivo condiviso.

Il cibo che nutre il corpo e l’ anima

La vera svolta di Sanpa arrivò con l’ autoproduzione.

Avere un orto per autoprodursi le verdure e allevare animali da latte era innanzitutto un modo per risparmiare, ma soprattutto un modo per impiegare le giornate dei ragazzi, farli vivere a contatto con la Natura, renderli responsabili della vita di vegetali e animali per far fiorire in loro stessi il senso responsabilità per la propria vita.

Come so tutte queste cose? Perchè ho avuto la fortuna di vivere da vicino questa realtà e di udire dagli stessi protagonisti questa storia di condivisione e di obiettivi al cui centro c’ è la vita umana e la rinascita.

Vivere la Comunità per un giorno è piuttosto impegnativo perchè la superficie di San Patrignano occupa circa 300 ettari di terreno in cui trovano spazio tanti luoghi diversi.

Siamo partiti dalla cantina, che ha rappresentato il primo grande successo commerciale, dietro il quale ci sono sempre stati l’ operosità e la buona volontà degli ospiti.

La sfida del vitigno e della produzione del vino ha aperto definitivamente una nuova prospettiva alla vita di Comunità e negli anni i vigneti si sono estesi fino a superare i 100 ettari. A metà anni ‘90 la svolta: il vino conquista valore e corposità, il Sangiovese acquista in queste colline un’identità tutta sua, risultando più morbido, suadente, con tannini più dolci, caratteristiche tali da poterlo definire Sangiovese di San Patrignano. Sotto la competente e prestigiosa direzione dell’ enologo Riccardo Cotarella, i ragazzi provano a trasformare il vino in un’eccellenza del territorio, così viene organizzata una cantina professionale in cui gli ospiti imparano a produrre vini importanti, frutto di un sapiente lavoro in vigna e un accurata lavorazione artigianale.

Cantina a di San Patrignano
La cantina di San Patrignano

La produzione vinicola oggi conta nove rossi, due bianchi e due spumanti e la cantina ha uno spazio attrezzato come un salotto, in cui fanno bella mostra le decine di targhe che testimoniano i premi riconosciuti dalle maggiori testate di settore.

Visitando la zona di produzione, con decine di sylos, ho visto gli ospiti, prossimi alla vendemmia, animati da un grande entusiasmo nonostante il lavoro a tratti sia duro perché dietro ogni prodotto, che sia un vino, un formaggio, una borsa o un tappeto, c’è la mano dell’ uomo.

Cantina di San Patrignano

La via dell’ autoproduzione è proseguita con la decisione di allevare bovini, il cui latte è lavorato nell’ omonimo caseificio in cui si producono ben 17 formaggi tra freschi, semistagionati, stagionati e affinati, tra cui  spiccano la “riccotta”, la mattonella di capra a crosta fiorita, il Caprino stagionato in fossa come vuole la tradizione romagnola e il Pecorino affinato in barrique con foglie di castagno.

La visita al caseificio mi ha colpito per la precisione con cui il responsabile ci ha spiegato la filiera: “Lavoriamo circa 3 mila litri di latte di mucca al giorno, mentre del latte di pecora ne trasformiamo 5-7 mila litri alla settimana. Io avevo fatto la scuola per fare il casaro prima di venire qui e ho avuto la possibilità di realizzare ciò che sapevo fare e formo le nuove generazioni”.

La lavorazione dei formaggi nel caseificio

Questo è un aspetto fondamentale della vita a San Patrignano: l’ idea di fratellanza e del prendersi cura dell’ altro sono le basi di questo ingranaggio umano.

La Norcineria è stata un’ altra grande scommessa che ha portato all’ attuale produzione di otto insaccati.

Quando la produzione è andata ben oltre il fabbisogno della comunità, Sanpa ha deciso di far uscire i propri prodotti verso il mondo esterno: formaggi, vini e salumi hanno trovato un ottimo riscontro sul mercato.

San Patrignano, la bottega
Lo spazio dedicato alla vendita dei prodotti alimentari

Buono due volte” è lo slogan coniato per imprimere l’ idea che ciò che si fa qui è buono sia perché fatto bene ma anche perché rappresenta quella rinascita che è il fil rouge che lega questo progetto in cui ogni vita, con la sua storia, le sue idee e la sua personalità aggiunge qualcosa.

I ragazzi di Sanpa, che nel bel  libro di Giorgio Gandola uscito in questi giorni  vengono descritti originariamente come “Sporchi, trasandati, figli dei fiori dagli ideali perduti, piccoli rivoluzionari senza un domani, ragazzi disillusi da un’ esistenza piatta” sono stati gli stessi che hanno dato vita ad una filiera alimentare illuminata, tanto da diventare competitivi anche sul mercato della ristorazione, riuscendo a coniugare, come tutte le attività che la comunità di San Patrignano svolge, l’aspetto economico e commerciale con l’aspetto sociale.

la bottega di San Patrignano
La bottega di San Patrignano

Con l’ avvento della multimedialità e della globalizzazione, era impossibile pensare che la Comunità rimanesse un circuito chiuso, così è nato “SP.accio” un luogo in cui trovano spazio una pizzeria e una boutique in cui si vendono tutti i prodotti realizzati a Sanpa: pane, salumi, conserve ma anche i filati, le magliette, borse di pelle artigianali e i manufatti della falegnameria.

Proprio la pizzeria segna il successo più grande: inaugurata sotto la guida del Maestro pizzaiolo Beniamino Bilali, il locale di Sanpa sale subito in vetta fra le migliori pizzerie in Italia, segno che l’ impegno e gli obiettivi sono la vera medicina per ritrovare una motivazione alla propria vita.

Questa apertura verso il mondo esterno, o meglio l’ idea di accogliere il mondo esterno su quelle colline, segna un nuovo inizio, tanto che spesso vengono organizzati bellissimi eventi legati al cibo, come la giornata dedicata alla pizza organizzata dalla risto-associazione Chic-Charming Italian Chef.

La vita in Comunità

La curiosità su questo luogo fino a poco tempo fa inaccessibile, negli anni è cresciuta quasi quanto i ragazzi che sono passati di qui -ad oggi circa 26 mila- ma quando lo vivi da dentro in fondo trovi un luogo come tutti gli altri, un paesello che oggi ospita circa 1200 persone, in cui ognuno vive la propria quotidianità.

Attraversando i viali alberati si scorgono le casette dei residenti e li si incontra nelle loro abitudini, fatte di ore di lavoro ma anche di svago e momenti di leggerezza.

Il momento del pranzo è stato molto forte. Nel salone immenso si sono ritrovati tutti al desco, dove si mangia abbondantemente e molto bene, respirando tutta la rilassatezza che un momento del genere possa offrire: quello che voglio dire è che non si deve immaginare la comunità come una caserma ma come un posto dove si sta con piacere, tanto che molti di loro, dopo aver terminato il percorso di riabilitazione, hanno deciso di rimanere, formando una famiglia, diventando responsabili nei vari settori e, in alcuni casi, assumendo un ruolo centrale nell’ organizzazione della Comunità.

Alla fine di questa lunga giornata, ho portato con me tante sensazioni positive ma anche tante domande: il mondo fuori da San Patrignano è davvero pronto a comprendere che oltre la droga può esserci una vita piena, ricca di soddisfazioni, e che un ex tossicodipendente possa diventare un manager, un medico, un artigiano? I fatti dicono di sì, ma forse c’ è ancora tanta strada da fare nella mentalità comune per abbattere i pregiudizi.

La sala da pranzo di San Patrignano
La sala da pranzo di San Patrignano

Un Natale “Buono due volte”

La magia, o semplicemente la grande intuizione di Sanpa è quella di sapersi reinventare e seguire il passo con i tempi e oggi la nuova scommessa è affidata al nuovo shop on line, appena inaugurato: https://shop.sanpatrignano.org/

Lo shop rappresenta un’ opportunità per conoscere a casa propria tutto il “buono due volte” di queste colline, soprattutto adesso che gli spostamenti sono limitati.

i prodotti artigianali di San Patrignano

Oltre a tutti i prodotti di generi alimentari, nello shop sarà possibile acquistare anche i prodotti di artigianato sostenibili tra cui tessuti, oggettistica proveniente dalla falegnameria, le creme di bellezza ed esclusivamente per il periodo delle festività sarà possibile acquistare una delle box natalizie con il panettone artigianale “made in Sanpa”. Il progetto, realizzato grazie a Fondazione Accenture, permetterà al centro di recupero di gestire le vendite online, uno degli strumenti attraverso cui la comunità si autofinanzia.

Non dimenticate però che quando l’ emergenza sarà terminata anche voi potrete venire sulle colline di Coriano a conoscere da vicino la vita a San Patrignano, per questo vi lascio alcuni link dove troverete anche le modalità di prenotazione per l’ ingresso come visitatori.

Non mi resta che augurarvi un Natale “buono due volte”.

Manuela Di Luccio

Comunità di San Patrignano

Via San Patrignano 53 – 47853 Coriano (RN)

www.sanpatrignano.org

www.foodsanpatrignano.com

shop.sanpatrignano.org

www.vinisanpatrignano.com

Condividi su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *