E’ siciliano il nuovo chef del ristorante “Al Pappagallo” di Bologna: si chiama Corrado Parisi, ha 44 anni e oltre ad aver lavorato nel bellissimo Caruso Hotel di Sorrento ha collezionato tante esperienze all’ estero, in particolare in Germania, dove ha lavorato fin da giovanissimo nel ristorante di famiglia, e poi in Belgio, in Spagna, in Francia e a Miami.
Il suo arrivo segna una svolta nello storico ristorante sotto le Due Torri, che arriva al 103° anno di vita con l’ aria di un giovane contemporaneo: così la cucina, che pur muovendosi nell’ orma del classicismo si proietta nel futuro con una mano fresca e creativa che rivede strutture e consistenze e si concede il lusso di giocare.
Forse era proprio quello che ci voleva per ritrovare una motivazione messa a dura prova dai mesi -diciamo pure due anni- di aperture a singhiozzo, regole, limiti e incertezze.
Michele Pettinicchio e Elisabetta Valenti, titolari del Pappagallo, hanno presentato con entusiasmo questa nuova collaborazione che prosegue il lavoro di ricerca sulla tradizione fatto negli ultimi anni con cui hanno segnato tanti goal, fra cui il recupero del “Tortellino Goccia d’ Oro”, una ricetta dello chef Vittorio Zurla, che proprio in questo ristorante, negli anni ’40, pensò la cucina bolognese moderna.
Una scelta coerente con l’ obiettivo che Michele e Elisabetta si sono prefissati dal 2017, quando hanno rilevato l’ attività: riportare “Il Pappagallo” agli antichi splendori.
Non si tratta di un nuovo corso ma di una evoluzione naturale, tanto che ai piatti iconici della tradizione bolognese sarà dedicato il “Menù della Memoria”, ma a questi si affiancheranno piatti nuovi, frutto dell’ esperienza internazionale dello chef Parisi.
Creazioni solidamente italiane nel pensiero ma elaborate con una visione più fresca e attuale: cosi il classico “Seppia e piselli” arriva in tavola al contrario, ovvero piselli farciti di seppia su cremoso di patate shakerate al latte, crumble di pane ed estratto di silene.
E lo stesso vale per la “Millefoglie di alici marinate, peperoni confit, croccante di olive, vinaigrette al cipollotto balsamico”; il “Baccalà mantecato, pop corn di cotica, carciofo di Gerusalemme alla brace e crema di cipolle bruciate” e altre preparazioni che entrerano gradualmente nel menù, che sarà totalmente a regime a partire dalla prossima Pasqua.
Italianità, tecnica, presentazione e sostanza nell’ insieme di una visione che rassicura i palati che cercano una cucina gourmet riconoscibile perchè, come dice lo chef “I miei piatti devono essere facilmente leggibili da tutti”.
Lo chef, che nasce come pasticciere, ha anche una particolare predilizione per i lievitati che andranno a rimpinguire il cestino del pane con ben nove creazioni.
Gli impasti saranno anche protagonisti del menù della “Torre degli Alberici”, integrata nel ristorante, che ospita l’ osteria aperta dalle 11 alle 19:30, sette giorni su sette, con proposte easy ma per nulla banali, come la “lasagna di tagliatelle” che incuriosisce molto e poi stecchi petroniani, gran fritto misto alla bolognese, animelle di vitello e funghi fritti, fegati misti con cipolla in rete di maiale arrostiti, giardiniera di produzione propria e prezzi più accessibili. Una cucina popolare, che si distinguerà in modo netto dalle elaborazioni d’autore del Ristorante principale che sarà aperto solo di sera.
A proposito del Pappagallo, Michele Pettinicchio ci ha tenuto a sfatare il mito del “ristorante costoso”: “Abbiamo una cucina di alta qualità, il locale è storico e molte persone possono pensare che i prezzi siano poco accessibili; in realtà lo scontrino medio è di 60”.
Parisi, che è già ben impiantato in Emilia, ha manifestato la soddisfazione per essere arrivato nel capoluogo, nel ristorante di cui ha conosciuto la fama fin da bambino.
La Torre sarà aperta al pubblico con la nuova formula dal 6 aprile prossimo, mentre al Ristorante il primo menu interamente firmato dallo Chef sarà disponibile in concomitanza con le festività pasquali.
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