Sono 400 le aziende legate al mondo della moda che dal polo del Centergross di Funo di Argelato (Bologna) lanciano un grido di aiuto. Il Centergross è una cittadella commerciale nata 43 anni fa a Funo di Argelato che comprende 600 aziende e 6 mila lavoratori: all’ interno della cittadella sono presenti non solo alcuni dei maggiori marchi di pronto moda (Teddy, Rinascimento, Kontatto, Imperial e Scout, per citarne alcuni) ma anche servizi come il nido aziendale, le poste, le banche e servizi ristorativi che coprono complessivamente un’area di 1 milione di mq.
Oggi le aziende, colpite al cuore dal fermo economico al pari di altre categorie commerciali, chiedono l’ attenzione delle amministrazioni, così come recita il comunicato stampa divulgato ieri 31 marzo 2020: “Il fallimento della maggior parte delle nostre aziende è alle porte. Abbiamo bisogno dello Stato”.
Sono stati gli stessi imprenditori ad avanzare proposte per poter superare la crisi economica, chiedendo, tra le altre cose, liquidità immediata e proroghe su pagamenti e tasse da versare. L’ appello è partito proprio da Piero Scandellari, presidente di Centergross: «Il nostro Centro ha garantito prosperità alle aziende e al territorio, è stato un forte richiamo per i buyers internazionali, ha raggiunto un volume di affari imponente e assicurato lavoro direttamente a oltre 6000 persone, ad altrettante in modo indiretto. Ora questa eccellenza del Made in Italy rischia di crollare e dobbiamo fare tutto il possibile per salvarla: chiediamo quindi al Governo di fornirci gli strumenti necessari per contrastare una crisi che rischia di raggiungere dimensioni irreparabili». Le parole del presidente sono state seguite dagli altri manager aziendali, di cui riportiamo le testuali parole. Emma Tadei, direttore generale di Rinascimento, brand parte del Gruppo Teddy (2.892 dipendenti per un fatturato consolidato di 644 milioni di euro nel 2018), sostiene la necessità di «iniziare un percorso con le associazioni di categoria e con chi siederà al tavolo per decidere il prossimo decreto di aprile “Salva Italia”. Così come è importante continuare ad avere un rapporto diretto con il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, con cui già Centergross dialoga da tempo, visto che molti temi sul commercio saranno di competenza regionale». «Per ripartire bisogna avere chiare linee guida da seguire – è il pensiero di Federico Ballandi, titolare di Kontatto, azienda di 60 dipendenti e un fatturato di 23 milioni nel 2019 – Una soluzione potrebbe essere l’eliminazione dell’iva e dei contributi da versare allo Stato, mentre le aziende, a loro volta, potrebbero effettuare degli sconti sui capi. L’importante è far ripartire la filiera e snellire i costi che possono appesantire il sistema economico. Per il Made in Italy nel mondo, la moda è un valore aggiunto che l’Italia non può perdere».
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