Piemonte. Scoprire Alba e le Langhe in autunno: Tartufo bianco, arte e foliage

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Un week end ad Alba a fine settembre mi ha convinta che le Langhe sono la meta autunnale per eccellenza per scoprire l’ unicità del Tartufo Bianco, i luoghi storici e il foliage.

In realtà si parla di Langhe- Roero –Monferrato, tre territori confinanti tra loro, a Sud del Piemonte,  caratterizzati dalla stessa morfologia fatta di colline dominate da castelli fiabeschi circondati da piccoli borghi e vigneti che si alternano ai boschi di quercia.

Un quadro perfetto che sembra immerso in atmosfere lontane: pensate che la bellezza di questi luoghi è tale che Alba e le Langhe sono stati riconosciuti Patrimonio UNESCO nel 2014, pertanto vale la pena conoscerli meglio.

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Langhe

L’ autunno è  il momento ideale per vivere questi luoghi anche attraverso i sapori, che fra settembre e dicembre esplodono con la loro forza: in primis l’ uva che genera  grandi vini italiani -Barolo, Barbaresco, Barbera, Nebbiolo- c’ è poi  la Nocciola, il Tartufo Bianco a cui è dedicata una kermesse speciale , la Fiera Internazionale, che ogni anno  richiama centinaia di turisti da tutto il mondo che giungono apposta ad Alba per lasciarsi inebriare dai profumi e dalle alchimie di sapori che questo alimento riesce a generare.

Infine, le Langhe sono il luogo adatto anche per fare varie attività all’ aria aperta, tra passeggiate nei borghi, visite alle cantine e ai vigneti, tour in bicicletta e per ammirare il “foliage”… sapete cos’ è? E’ l’ osservazione dei mutamenti stagionali della Natura, che in questi mesi tinge le sue foglie di tutte le tonalità di colori caldi creando nei boschi un tappeto naturale di fogliame che conferisce  a questi luoghi atmosfere incantate.

Gli appassionati di fotografia conoscono bene questo periodo che a seconda delle stagioni e delle temperature può durare anche poche settimane: il consiglio è quello di cercare di essere da queste parti fin dai primi giorni d’ autunno, per cui un week end ottobrino sarebbe l’ ideale.

 Foliage
Foliage

Per aiutarvi ad organizzare al meglio la vostra piccola fuga dalla città, vi raccomando un po’ di informazioni.

Alba fra arte e sapori

Facilmente raggiungibile da Torino in appena un’ ora di treno o auto, Alba è considerata il centro nevralgico di questa subregione: è una cittadina molto carina, tratteggiata da architetture medioevali ben conservate, con la classica pianta rotonda il cui cuore è  Piazza Duomo –in realtà Piazza Risorgimento- da cui si diramano le strade principali. Da qui, alzando lo sguardo potrete ammirare alcune delle numerose torri della città, risalenti al 1200, che hanno dato ad Alba l’ appellativo di “Città dalle cento torri”.

Da Piazza Duomo farei partire idealmente il nostro tour, visitando subito la Cattedrale di San Lorenzo, martire della città. La Cattedrale, risalente al 1400, è in stile Gotico con mattoncini rossi, mentre l’ interno è caratterizzato dal contrasto fra il blu e il color oro.

Retrostante il Duomo trovate al Basilica di San Domenico che oggi è sconsacrata e ospita eventi legati all’ arte ma rimane un bell’ esempio di architettura Gotico-Romanica: in particolare è molto bella la porta di accesso.

Un’ altra esperienza da fare è senz’ altro quella legata all’ Alba Sotterranea che vi farà scoprire il centro storico nel suo riflesso sottosuperficie.

Alba e le Langhe, come tutto il Piemonte, sono una zona che si fa conoscere e apprezzare anche a tavola per la varietà di tipicità fra eccellenze del territorio e tradizioni gastronomiche.

Proprio il celebre Tartufo Bianco di Alba in questo periodo torna sulle tavole anche grazie alla Fiera Internazionale che quest’ anno giunge alla 90° edizione e che si svolgerà dal 10 ottobre all’ 8 dicembre 2020, mentre l’ intera stagione della caccia al Tartufo durerà fino al 31 gennaio 2021.

 Agnolotti del plin
Agnolotti del plin del ristorante “La Piola”

Il posto che vi consiglio caldamente per assaporare tutti i sapori di questo magnifico territorio è il ristorante “La Piola” che si affaccia proprio su Piazza Duomo e che noterete per il colore verde acqua degli interni che attraversano le grandi vetrate. Nel ristorante, di proprietà della famiglia Ceretto, storici viticoltori, troverete tutta la tradizione gastronomica locale: agnolotti del plin, tajarin, un inebriante carrello dei formaggi e poi i dolci come il bonet e la torta di nocciola.

Un riferimento albese per bere una buona cioccolata calda è la storica pasticceria Cignetti su Corso Vittorio Emanuele, in cui vi troverete immersi nelle atmosfere del Piemonte “reale” fra legni antichi e velluti.

Pasticceria Cignetti
Pasticceria Cignetti

E se invece voleste portare a casa un po’ di Langa? Potrete farlo acquistando qualche souvenir gastronomico. Imboccando via Camillo Benso da Piazza Duomo, sulla destra troverete un panificio artigianale dove ho acquistato alcuni prodotti da forno buonissimi: immancabili i savoiardi, i “brutti ma buoni”, frollini alla nocciola o i tradizionali “baci di dama”. Sulla stessa strada troverete anche varie botteghe alimentari per acquistare i tajarin o, immancabilmente, qualche bottiglia di vino o una confezione di nocciole del Piemonte. Anche per comprare il Tartufo bianco non farete fatica perchè nel centro storico molte aziende hanno aperto dei temporary store che coincidono con il periodo di caccia.

La caccia al tartufo

E se aveste voglia di vivere di vivere Alba e le Langhe nella maniera più terrena possibile? Ho una fantastica dritta anche per voi veri avventurieri.

Vi faccio conoscere una persona che questi territori li conosce bene e vi aiuterà a scoprirli. Lui si chiama Filippo Rigo e insieme alla sua fidata cagnolina Dore ha sviluppato un interessante progetto sul tartufo. Filippo è nato in una famiglia di viticoltori a Barbaresco, è molto legato a questi territori e mi ha spiegato così la sua inizativa:

“Fin da piccolo accompagnavo mio nonno nella ricerca del Tartufo; con il tempo sono diventato un ricercatore autorizzato e faccio parte delle guardie venatorie autorizzate su tutto il territorio nazionale. Ho voluto realizzare un progetto per far conoscere il Tartufo attraverso i territori perché su questo prodotto ci sono sempre stati tanti segreti: organizzo gruppi di ricerca da una a 10 persone. Si parte dalla mia cantina e si va per i boschi, nel massimo rispetto della Natura, perché ci addentriamo in un territorio abitato da altre forme viventi. In questa avventura mi accompagna la mia cagnolina Dore, un Bracco Tedesco, che è sempre molto concentrato”.

Caccia al tartufo nelle Langhe
Caccia al tartufo

Dalla tua esperienza, come sarà la stagione del Tartufo appena iniziata?

“Il Tartufo Bianco è prodotto di vari fattori combinati, dal clima all’ esposizione dei boschi. Quest’ anno si prospetta molto buono anche se il periodo migliore sarà quello più freddo, durante il quale il Tartufo è più profumato che mai. Per quel che riguarda i prezzi, l’ anno scorso la cifra era di €130,00 all’ etto e quest’ anno con la qualità migliore sicuramente potrà salire”.

Come è organizzata la caccia al tartufo e quanto costa?

“In genere si fa dalle 7:30 alle nove del mattino, costa 50 € a persona comprensivi di una merenda nel bosco o nella mia cantina;si tratta di un’ esperienza autentica, non simulata, e quando si trova il Tartufo Nero in genere lo regalo, mentre il Tartufo Bianco ovviamente può essere acquistato. Ciò che mi preme è soprattutto far conoscere  questa zona che è bellissima e il mercato del Tartufo ha contribuito tanto a farla conoscere; purtroppo la coltura intensiva della Nocciola ha rovinato un po’ i boschi, che sono una grande risorsa per noi.Credo che nella situazione che stiamo vivendo a causa del Covid, il turismo di prossimità sia una risorsa da sfruttare e io sostengo tantissimo il turismo italiano”.

Le parole di Filippo sono forse lo sponsor migliore per invitarvi a scoprire le Langhe e le sue mille sfaccettature di bellezza. Fra le altre esperienze da fare in zona consiglio la visita al castello di Grinzane Cavour, al borgo di Neive -inserito fra i più belli d’ Italia- e quello di La Morra, dove c’ è la Panchina Rossa gigante e la Cappella Barolo.

Cosa aspettate? Alba e le Langhe vi aspettano, l’ autunno dura solo tre mesi!

Manuela Di Luccio

www.regione.piemonte.it

www.fieradeltartufo.org

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