Bologna. Grand Tour Italia apre le porte al pubblico

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Il nuovo progetto, più concreto e organizzato, prende il posto di FICO e punta a commerciare cibo senza narrazioni di sorta.

Sullo scheletro di quello che fino a pochi mesi fa era FICO, il progetto di valorizzazione della filiera agro-alimentare italiana ideato e voluto da Oscar Farinetti, poche ore fa a Bologna è stato inaugurato Grand Tour Italia.

Un’inaugurazione aperta a tutti e quindi non la consueta presentazione alla stampa dove, anche comprensibilmente, viene tutto infiocchettato, dove si sciorinano numeri e traguardi minuziosamente preparati ad hoc dagli uffici stampa, che pure giustamente svolgono il loro lavoro di comunicazione retribuito.

Non c’erano palchi e lo stesso Farinetti ha accolto alcuni ospiti, come il Sindaco Matteo Lepore, in via informale.

L’atmosfera è sicuramente più leggera: gli elementi disneyani da luna-park sono scomparsi in favore di un ambiente più sobrio e le indicazioni sono più precise, libere dai cartelloni intrisi di slogan.

grand tour italia

FICO era figlio di un’idea farinettiana dove il business del cibo era legato soprattutto alla narrazione e che aveva vinto facilmente negli Stati Uniti con l’esperienza di “Eataly”; quel modello però non poteva vincere nel cuore dell’Emilia-Romagna, a Bologna, dove il cibo è concretezza e sentimento e vuol ancora dire le mani delle sfogline, il sorriso di un salumiere e il sudore dei piccoli vignaioli indipendenti delle colline intorno alla città.

Grand Tour Italia si sgancia dunque dalla narrazione per farsi un progetto commerciale con obiettivi concreti: i visitatori trascorrono una mezza giornata di svago spostandosi fra alcune attrattive per poi sedersi e mangiare scegliendo fra le varie proposte, che certo non sono poche e dovrebbero accontentare tutti i gusti.

Il Made-in-Italy non è più rappresentato confusamente ma declinato nelle 20 regioni italiane, ognuna col proprio spazio, che diventano osterie e botteghe con menù e prodotti selezionati.
Per esempio: si sceglie di mangiare nello spazio dedicato al Veneto? Allora il menù sarà a base dei classici “cicchetti” ma si potranno anche acquistare prodotti tipici regionali come i bigoli.
Scegli di sostare nello spazio dedicato al Piemonte? Allora troverai un menù con tajarin, vitel tonnè, bonet e altre specialità e volendo potrai anche comprare uno dei grandi vini del territorio.

Impostato così il parco è un’occasione per far conoscere anche tradizioni culinarie di nicchia legate a regioni lontane come una zuppa valdostana o l’ agnello alla lucana, o ancora la torta al testo dell’Umbria o il baccalà arracanato alla molisana.

I prezzi? 9-12€ per i primi e 13-20 per i secondi.

La qualità del cibo? Sicuramente non è l’eccellenza ma neanche sotto la sufficienza.
All’Osteria del Friuli Venezia Giulia dove ho scelto di pranzare insieme a un collega ho trovato molto buono il Frico, diviso con il mio compagno di tavolo, e dei tagliolini al San Daniele soddisfacenti, tenendo conto che la pasta è di una qualità industriale e non tirata il loco. Un buon Traminer aromatico e il prezzo finale ti fanno andare via senza rancore: 22€ per un piatto e mezzo e un calice di vino.


Ci siamo spostati verso la Sicilia, che oltre all’osteria ha anche uno spazio dedicato allo street food e alla pasticceria: quel “Bar Sicilia” strizza l’occhio al Caffè Sicilia di Corrado Assenza a Noto, Mecca del gastro-turismo siciliano.
I cannoli sono molto buoni, “ereditati” dalla gestione di Santi Palazzolo in epoca “Fico”.

Grand Tour non è sicuramente un posto pensato per gourmande o gastro-fighetti ma piuttosto per le famiglie, le comitive e le aziende che considerano il mangiare fuori soprattutto il pretesto per incontrarsi e trascorrere qualche ora lieta.
Anche la categoria dei pensionati e “over65” può trovare al Grand Tour Italia una motivazione per trascorrere del tempo fuori casa: dai corsi di cucina a quelli gratuiti di Slow Food finendo in una delle osterie, magari riscoprendo sapori di prodotti tipici assaggiati tempo fa o alcuni mai provati.

Per chi avesse problemi di orientamento con così tante scelte, il “faro” è la “Trattoria bolognese”, che sicuramente contribuirà a mantenere alta la soglia della qualità visto che già ai tempi di Fico era molto apprezzata; Campania, Puglia e Sicilia sono state le Regioni più frequentate durante la prima giornata, mentre altre -come Molise, Marche e Umbria- sono apparse un po’ penalizzate dalla posizione.

Presenze? Il primo giorno non fa testo e il temporale ha sicuramento scoraggiato molte persone ma la gente c’era, anche se molti addetti al settore a vario titolo.

Commenti? Ora che Grand Tour Italia appare completamente slegato dal volto di Farinetti certi snobismi sembrano abbattuti e si è respirata un’aria di buonismo anche fra i tanti che hanno sempre bocciato il progetto-Fico: “… ma si dai, speriamo che vada bene, alla fine dopo tante vicissitudini adesso i prezzi sono giusti…

Già, il prezzo. Aspetto non da poco, vista la crisi economica in atto e il costante impoverimento da una generazione a un’altra. Si è scelta la via della popolarità, delle osterie di un tempo e della riconoscibilità per parlare un solo linguaggio: commercializzare e fare cassa per rimanere in piedi.

Grand Tour Italia incentiva le visite alla struttura lasciando gratuiti il parcheggio e l’ingresso e lanciando l’apertura con l’opportunità, fino al 15 settembre, di provare gratuitamente dal giovedì alla domenica tutte queste attività:

Corso Pasta – (20 posti) dal giovedì alla domenica, 11:30-12:30 e 17:30-18:30
Corso Pizza – (20 posti) dal giovedì alla domenica, 11:30-12:30 e 15:30-16:30
ABC del vino con AIS – (20 posti) dal giovedì alla domenica, 12:30 e 16:00
Tour dei Mondi (in italiano) – (25 posti) dal giovedì alla domenica, 11:30 e 14:30
Tour dei Mondi (in inglese) – (25 posti) dal giovedì alla domenica, 13:00 e 16:00
Laboratorio del gusto -(20 posti) ogni giovedì alle 19:30
In cucina con Slow Food – (12 posti) ogni sabato alle 11:30
I corsi si prenotano sul posto al desk di Accoglienza una volta arrivati a Grand Tour Italia, oppure alla mail info@grandtouritalia.it

Grand Tour Italia: lo svago oltre il cibo

Luna Farm: un parco divertimenti dedicato a bambini e famiglie, con giostre, giochi e aree per feste private.

Parco Avventura di Tree Experience: negli spazi esterni al coperto di Grand Tour Italia, il Parco Avventura offre percorsi sospesi, zipline e arrampicata in un ambiente sicuro. A breve sul sito di GTI informazioni per l’acquisto dei biglietti.

Libreria “I Capolavori”: realizzata con il contributo della Scuola Holden, offrirà i 1200 libri più importanti della storia, consultabili gratuitamente e acquistabili come usati. Lo spazio della libreria sarà utilizzato anche per gli incontri con gli autori e si parte già il 26 settembre con Chiara Gamberale.

Grand Tour Karting circuito indoor di 500 metri utilizza kart elettrici Parolin, proponendo sfide sicure e sostenibili per privati e gruppi aziendali.

Questa è la prima pagina di un romanzo che ha ancora delle pagine bianche da scrivere: arriverà lo stadio permanente a spostare un po’ di massa in via Luigi Canali? Si punterà su nuove partnership?

Per ora non resta che attendere gli sviluppi e vedere cosa accadrà.

Grand Tour Italia

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