Negli ultimi anni il mondo dei social ha generato parecchi tormentoni e fenomeni; il settore del cibo, in particolare, ha offerto la figura dell’influencer come riferimento per ricette perfette.
Beniamino Baleotti, 41 anni portati con la leggerezza (e la pelle) di un ventenne, influencer lo è diventato dopo la popolarità acquisita in tv con programmi come “Detto Fatto”, dove insegnava a tirare la sfoglia all’emiliana. La notorietà acquisita i tv gli ha aperto un nuovo mondo, nuove opportunità e una grande visibilità sui principali canali social, che segue personalmente con quella stessa cura artigianale che impiega per realizzare i suoi prodotti. Il risultato è una comunicazione genuina e confidenziale con cui condivide le sue ricette “furbe” e che gli ha portato milioni di visualizzazioni. La passione lo ha portato ad avere riconoscimenti e titoli come SFOGLINO D’ORO, MATTARELLO D’ORO, TAGLIATELLA D’ORO, che giustificano l’incoronazione come RE DELLA SFOGLIA.
Ma, diversamente da tanti altri influencer, Beniamino si è sempre concentrato su progetti concreti a partire dall’agriturismo di famiglia sulle colline intornio a Bologna, per poi proseguire con l’attività di produzione di pasta fresca a Pianoro.
Beniamino e suo fratello Nathan Baleotti hanno aperto, alla fine del 2024, un ampio locale dedicato alla pasta fresca e gastronomia a Castel Maggiore, nella prima periferia bolognese, rilevando la gestione di un locale già esistente, rinnovandone completamente gli ambienti.
Il nome dell’attività, ca va sans dire, è “Re della sfoglia”. Nei 60 mq situati sul corso principale di Castelmaggiore, in una zona strategica a un passo dal centro commerciale “Le Piazze”, lo spazio offre anche circa 40 coperti per chi si vuole concedere una pausa pranzo o una veloce cena post lavoro.
La proposta? Si parte dalla pasta fresca, cuore del progetto, con lasagne, balanzoni, tagliatelle ma i pezzi forti sono sicuramente le ricette davvero dimenticate e conosciute ormai a pochi come la pappa nel sacchetto, un impasto di farina e parmigiano cotto in un sacchetto di tela o di carta alimentare direttamente nel brodo (ricorda un po’ la zuppa imperiale ma molto più morbida e “goduriosa”); i tortelli del Cardinale Lambertini, creati in suo onore nel ‘700, per il Vescovo di Bologna Prospero Lambertini, che poi diventerà Papa Benedetto XIV: un tortellone con mortadella, ricotta e spezie; ancora il Pane di SanPetronio, una ciambella rustica farcita con prosciutto crudo.
Non mancano i celebri piatti “di famiglia” come le polpette con i piselli, le zucchine ripiene, il maiale al latte, contorni di verdura; il tutto da consumare in loco o da portare a casa. Anche i dolci trovano il loro spazio e non potrebbe essere diversamente visto che il motto di Beniamino Baleotti da sempre è “Goduriosissimo!”. Quindi creme caramel, peschine dolci all’alchermes, una fantastica torta di tagliatelle e, durante il Carnevale, non mancano i tradizionali fritti dolci: sfrappole sottili come carta velina, al mattarello, tagliatelle dolci e raviole.
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